Al Sig. PRESIDENTE della Regione Siciliana
On. Rosario CROCETTA
Palazzo d’Orleans
Piazza Indipendenza, 21
90129 –PALERMO
Al Sig. Assessore Regionale del Territorio e
dell’Ambiente, Dr. Maurizio CROCE
Via Ugo La Malfa, 169
90146 –PALERMO
All’ Assessorato Regionale Territorio e Ambiente
Dipartimento Urbanistica –Servizio 4° Via Ugo La Malfa, 169
90146 –PALERMO
E p.c.Agli Organi di Stampa Locali – ROSOLINI
OGGETTO: COMUNE DI ROSOLINI – REVISIONE PIANO REGOLATORE GENERALE.-
Con la presente il Movimento Piazza Civica intende porre all’attenzione degli Organi Istituzionali in indirizzo e del Dipartimento Regionale Urbanistica, la problematica, ormai annosa del Piano Regolatore del Comune di Rosolini, i cui vincoli risultano decaduti da quasi un decennio e rispetto al quale corre l’obbligo, per legge, di una immediata revisione.
Affinché possano essere chiari i termini della questione e nonostante il Servizio 4° ne debba avere piena conoscenza, risulta doveroso ricostruire, per sommi capi, i termini della questione citandone le tappe (se tali possano essere considerate) principali che, sulla scorta di informazioni assunte e da consultazione del sito istituzionale dell’Ente, è possibile riepilogare come segue:
1° – Con deliberazione di Giunta Comunale n.73 del 14/11/2008, a seguito di invito dell’Assessorato Territorio ed Ambiente del 29/11/2006, sollecitato con ulteriore nota del 20/12/2007 ed ulteriore reitera del 08/10/2008, con la quale veniva prospetta la nomina di un commissario ad acta, l’Amministrazione Comunale, con “tempestivo” riscontro, affidava la progettazione della revisione del Piano Regolatore Generale del Comune di Rosolini a due tecnici comunali, rispettivamente responsabili del V° Settore –LL.PP. e VI° Settore – Urbanistica, per la modica cifra complessiva di €.110.000,00, cui aggiungere eventuali ed ulteriori oneri conseguenti ad indagini geologiche di dettaglio, integrazione cartografia, forniture di specifico software, dando atto della necessità di aggiornare il piano agricolo forestale e che con successivi provvedimenti l’U.T.C. avrebbe potuto avvalersi di eventuali ed ulteriori consulenze specialistiche di supporto, specificando che, come da quadro di raffronto, si sarebbe ottenuto un cospicuo risparmio rispetto ad un incarico esterno.La proposta, essendo i potenziali proponenti parte interessata e quindi in palese conflitto di interessi, venne “giustamente” firmata dall’assessore al ramo, decisamente super partes;
2° -Tenendo fede all’impegno di moltiplicazione delle funzioni con deliberazione di Giunta Comunale n.82 del 01/12/2008, richiamate le note dell’A.R.T.A. Sicilia e vista l’urgenza, ritenuto necessario “avvalersi della consulenza di un tecnico esterno per la individuazione e analisi dei principi di sviluppo delle dinamiche a base della revisione dello strumento urbanistico, nonché per le attività di supporto al gruppo di progettazione, ciò al fine di pervenire in tempi brevi allo schema di massima da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale”(tanti paroloni ma nulla di chiaro circa l’effettivo ruolo da affidare), un architetto di Palermo venne incaricato del supporto delle attività del gruppo di progettazione per la redazione del P.R.G., per l’importo complessivo di€.20.000,00, oltre cassa ed iva e quindi per un totale di €.24.480,00, ora €. 24.888,00 in ragione dell’aumento dell’IVA al 22%;
3° -Con successiva deliberazione di G.C. n.121 del 31/12/2008, venne altresì conferito l’incarico per lo studio agricolo forestale per un importo complessivo di €.15.000,00;
4°– Con ulteriore deliberazione di G.C. n. 273 del 30/12/2010 (evidentemente gli ultimi giorni dell’anno sono provvidenziali per dare fondo alle casse comunali!), venne infine conferito l’incarico di consulenza (l’ennesimo, ma non ultimo, vedasi seguito) finalizzato alla realizzazione del Sistema Informativo territoriale (SIT) a servizio delle attività di revisione del P.R.G. e del Settore Urbanistica, per l’importo complessivo di €.8.400,00;
Nel frattempo l’attività dello staff di progettazione procede alacremente e con deliberazione di C.C., a seguito di diversi incontri con le forze sociali ed economiche, supportate da tanto di slide e dotte citazioni, vengono approvate le linee guida, cui, secondo le intenzioni e gli impegni contrattuali, doveva seguire, entro 60/90 giorni, la presentazione di uno schema di massima della revisione del piano regolatore generale.
Nonostante nessun progresso venga rilevato sulla revisione, si continua a percorrere la strada delle consulenze. Cosicché a fine 2013 corre insistentemente voce che l’amministrazione voglia procedere alla nomina di alcuni giovani professionisti locali per supportare ulteriormente i progettisti interni ed i consulenti già incaricati. Come è ovvio pensare, in questi casi, una volta avviate le danze, cominciano a manifestarsi gli apprezzamenti ma anche i veti incrociati, cosicché l’operazione non riesce a prendere corpo in quanto l’Assessorato regionale competente, procede alla nomina di una commissario ad acta, insediatosi nella primavera del 2014 e rimasto in carica per un anno circa, fino alla primavera del 2015. Nonostante la presenza del commissario cui si innesta anche un Commissario straordinario con le funzioni di Sindaco, G.C. e C.C., il tutto procede alquanto “stancamente”, con il solo risultato di procedere all’acquisto di attrezzature per le prospezioni geognostiche che verranno effettuate da un tecnico comunale (costo €.10.000,00c.a).
In compenso cominciano a fioccare, sulla spinta di una prima richiesta, subitamente emulata da molteplici cittadini e su probabile suggerimento di potentati locali e perché no, funzionari comunali, numerose richieste di assegnazione di nuova destinazione urbanistica in ragione della decadenza dei vincoli preordinati all’esproprio, cosicché, con deliberazione di Giunta Comunale n. 112 del 20/06/2012, i medesimi tecnici che devono procedere alla revisione del P.R.G., vengono incaricati per la riqualificazione di diverse aree in aggiunta di quella per la quale si era già espresso il TAR, imponendo al Comune, così come riportato in delibera, l’obbligo di procedere alla revisione del P.R.G. per la assegnazione della nuova destinazione urbanistica delle aree medesime. La logica potrebbe indurre a pensare che focalizzandosi sulla revisione del P.R.G. e concentrando sulla stessa tutte le energie umane e finanziarie, si potrebbero risolvere tutte le problematiche legate alla decadenza dei vincoli e non solo per i cittadini che hanno presentato richiesta di nuova destinazione, ma per la totalità della popolazione interessata. Tant’è, a tale logica si preferisce perseverare con la moltiplicazione dei pani, conferendo un ulteriore incarico per le sole richieste individuate nella delibera sopra citata. Costo dell’operazione €.11.835,00, oltre non quantificabili ulteriori spese per commissari, pubblicazioni ecc…
Terminato il duplice commissariamento con un nulla di fatto, nella primavera del 2015, riprende l’attività dell’Amministrazione Calvo che abbandonata, solo in apparenza, la possibilità di nomina di ulteriori consulenti, volendo animare il dibattito, si, proprio il dibattito, perché ancora in tale stadio ci troviamo!,organizza un incontro con i tecnici locali (Architetti, Ingegneri, Geologi, Geometri ecc…) nel corso del quale, dando atto che il Comune risulta a corto di fondi, invita i professionisti intervenuti, a prestare la propria collaborazione in forma gratuita. Infatti a distanza di7 (sette!) anni dall’incaricosi scopre, sorprendentemente, che i tecnici comunali, nonostante l’apparto costruito nel tempo, non sono in grado di portare avanti, autonomamente, la revisione del P.R.G., ma urge un ulteriore supporto esterno. Come evidentemente ci si poteva aspettare (e forse erano proprio queste le intenzioni malcelate), nonostante qualche timida ed informale adesione, il tutto si risolve con un nulla di fatto, anche perché non risultava chiaro come potesse istituzionalizzarsi una collaborazione esterna gratuita nei confronti di atti che richiedono l’individuazione di un interlocutore certo cui, di norma, si riconosce un corrispettivo a fronte di oneri ben definiti ed esigibili.
Riprende così il toto consulenza ed un noto professionista locale comincia a ruotare nell’orbita del Sindaco. Sarà il nuovo consulente per la redazione del Piano? Il nuovo responsabile del Settore Urbanistica che, a quanto pare, per presunte incompatibilità o quanto meno opportunità, necessita staccare dal V° Settore Lavori Pubblici? O saranno i suoi collaboratori ad essere cooptati nel fantomatico “Ufficio del Piano”.
Nella confusione generale prende piede l’emulazione del Comune di Avola che ha proceduto al conferimento di una “consulenza tecnico scientifica” al Dipartimento DlCAR dell’Università di Catania. Si perché, stante il tempo intercorso, l’enigma di una strumento urbanistico che non riesce a prendere corpo, a ragione, merita di divenire oggetto di studi accademici ai fini della redazione di un saggio sulla cattiva (o interessata!) amministrazione. Cominciano a circolare le voci sull’importo dell’incarico, che attenzione tale non è, in quanto l’Università studierà ma non potrà sottoscrivere gli atti progettuali in quanto la cosa diverrebbe incarico in violazione delle vigenti norme sull’affidamento dei servizi. Bisogna necessariamente definirlo consulenza tecnico scientifica, rispetto alla quale si può derogare, trattandosi di altra roba, dal codice dei contratti, con buona pace di Cantone! Saranno sui 50.000 euro o addirittura quasi 100.000,00. Vedremo, si perché nonostante l’Autorità Nazionale Anticorruzione, si sia già espressa in casi analoghi ravvedendo, giustamente, dietro la copertura di una fantomatica consulenza tecnico scientifica, una evidente simulazione di veri e propri incarichi professionali in violazione delle norme sui contratti pubblici, questa appare una strada percorribile. Né, tanto meno, costituiscono preoccupazione diversi ricorsi presentati per incarichi similari dagli ordini professionali che si sono visti sottrarre le legittime aspirazioni dei propri iscritti, rispetto a potenziali sbocchi professionali, dal moltiplicarsi di tali “consulenze”, a mezzo delle quali le amministrazioni pubbliche scelgono, a piacere, i propri interlocutori, in palese violazione delle norme sull’affidamento di servizi tecnici.
Ci sono stati anche precedenti illustri in passato:
– il TAR di Lecce che annullava l’incarico per il Pug che il Comune di Lecce aveva affidato alla Università di Genova;
– il Comune di Tricase (Le) che revocava (senza attendere la decisione del TAR) l’incarico assegnato al Dipartimento d’Ingegneria del Politecnico di Bari per fornire supporto alla redazione del Piano urbanistico generale;
– il Consiglio di Stato che annullava l’affidamento diretto al Politecnico di Bari (Dipartimento di ingegneria civile ed architettura) dell’incarico “per un’attività di consulenza urbanistica finalizzata al coordinamento del costituendo Ufficio del Piano e alla redazione del Documento programmatico preliminare al Pug“ del Comune di Martina Franca (Ta);
– addirittura la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che emetteva una chiara sentenza statuendo che “un contratto a titolo oneroso stipulato per iscritto tra un operatore economico e un’amministrazione aggiudicataria, ed avente per oggetto la prestazione di servizi di cui alla direttiva (2004/18/CE del 31 marzo 2004), costituisce un appalto pubblico”.
Ma il Sindaco, già assessore ai lavori pubblici ed urbanistica, non sente ragioni, e prosegue sulla propria strada cominciando a definire i propri intenti. Innanzitutto necessita scorporare l’urbanistica dai lavori pubblici, la cosa risulta cocente in ragione di provvedimenti giudiziari che suggeriscono eliminare veri o presunticonflitti. Una sopravvenuta crisi di maggioranza offre l’occasione per definire, quanto meno il ruolo del noto professionista locale, già consulente dell’Urbanistica in altre occasioni ed in buoni rapporti con la rispettiva dirigenza, sarà il nuovo Assessore all’Urbanistica ecc…. Resta da individuare il responsabile del costituendo nuovo Settore Urbanistica ed Edilizia Privata, deve essere necessariamente un tecnico laureato che dirigendo il costituendo “Ufficio del Piano” potrà firmare la revisione dell’agognato P.R.G.. Escludendo una nuova assunzione si prospetta un distacco, anzi meglio un comando, tutto purché abbia titolo alla “firma”. Si perché il Dipartimento Universitario incaricando ha chiarito inequivocabilmente che la loro sarà una mera consulenza e che il progettista formale della revisione non potrà essere assolutamente un docente e/o assistente facente parte del gruppo di “studio” del Dipartimento.
Ciliegina sulla torta, è rispuntata la possibilità di affiancare al nugolo di consulenze citate, già in essere o programmate, anche ulteriori professionisti esterni aventi adeguata competenza e conoscenza del territorio.
Quindi, ricapitolando questa lunga ma doverosa ricostruzione, a tratti demenziale, allo stato, ci troviamo di fronte ad un incarico a tecnici interni conferito nell’anno 2008 e a diverse consulenze che direttamente od indirettamente comporteranno una spesa preventivata di circa 180.000,00 Euro, stiamo programmando una ulteriore consulenza tecnico scientifica per presuntivi €. ?(sicuramente decine e decine di migliaia di euro), nonché ulteriori consulenze per tecnici-guida locali non si sa bene se in forma gratuita od onerosa e, dulcis in fundo, necessiterà assumente, non importa come, un tecnico laureato per apporre il proprio sigillo sul P.R.G., costo presuntivo non inferiore ad €.50.000,00 annui (per quanti anni? Visti i precedenti!).
Il tutto senza tenere minimamente conto che, in generale, la normativa vigente, in relazione all’affidamento delle attività di supporto alla progettazione prevede che le stesse possono attenere ad attività meramente strumentali alla progettazione (indagini geologiche, geotecnichee sismiche, sondaggi, rilievi, misurazioni e picchettazioni, predisposizione di elaborati specialistici e didettaglio). La “consulenza”, come peraltro specificato dall’ANAC, continua a non esserecontemplataanche nel nuovo quadro normativo; ciò discende dal principio generale in base al quale la responsabilità della progettazione deve potersi ricondurre ad un unico centro decisionale, ossia il progettista. Appare pertanto evidente l’inconsistenza formale delle molteplici “consulenze” come sopra richiamate, allorché in capo ai beneficiari non viene e non può essere imputato, come del resto dimostrato da quelle già in essere, alcun vincolo specifico e/o responsabilità progettuale.
A nessuno, stranamente, viene in mente che l’unica forma per conferire un incarico formale ed esaustivo, la si riscontra nel Codice dei Contratti. Basta procedere alla redazione di una parcella presuntiva da porre a base di gara e con procedura aperta, così come prescritto, con la dovuta trasparenza e pubblicità, conferire l’incarico ad un tecnico o staff di tecnici che abbiano i requisiti in termini di capacità tecnico professionale, che, in tempi certi, con eventuali penali per inadempienza, rediga quanto dovuto nei termini indicati nel bando. Se tale percorso lineare fosse stato seguito, allo stato si potrebbe programmare la nuova revisione del P.R.G. in quanto quella in itinere sarebbe già stata approvata e quasi superata.
Questo è il percorso seguito dai comuni mortali. Il Comune di Noto per la revisione del P.R.G., completo di indagini geognostiche, studio agricolo forestale, V.I.A., ha posto a base di gara una parcella di importo similare, con popolazione decisamente superiore, territorio immenso rispetto al Comune di Rosolini e con problematiche molto più complesse, vedasi zone archeologiche e costiereecc…
Se errare è umano, perseverare è diabolico. Sorge pertanto il dubbio che tale stato sia artatamente voluto per creare quel disordine amministrativo e gestionale nel quale eventuali interessi di parte possono essere perseguiti e per certi versi giustificati (vedasi proliferare di richieste di varianti puntiformi per le quali si potrebbero assumere, nell’incombenza dei ricorsi amministrativi e dei commissariamenti che cominciano a moltiplicarsi, altrettante soluzioni puntiformi, lasciando nell’oblio la revisione del P.R.G., con ulteriore moltiplicazione delle spese).
Per tutto quanto sopra si invitano calorosamente i Presidente della Regione Siciliana, l’Assessore del Territorio e dell’Ambiente ed il Servizio 4 del Dipartimento Urbanistica affinché, nell’ambito delle rispettive funzioni, vogliano disporre l’immediato commissariamento del Comune di Rosolini, procedendo alla nomina di un commissario ad acta che, con mandato specifico, azzerando tutte le fumose procedure poste in essere, palesemente inefficaci, provveda alla revoca di tutti gli atti assunti e all’indizione di procedura aperta per il conferimento dell’incarico di revisione del P.R.G., al fine di individuare un interlocutore certo che, come legittimamente previsto dalle vigenti norme sul conferimento dei servizi tecnici, dietro corresponsione di quanto dovuto a fronte del ribasso offerto in sede di offerta vantaggiosa, possa assolvere l’incarico affidato in tempi certi, con assunzione delle rispettive responsabilità professionali e dietro prestazione delle garanzie di legge.
Si resta in attesa di cortese e sollecito intervento.
Gli organi di stampa locale che leggono per conoscenza sono invitati a dare opportuna diffusione della presente affinché possa, come appare auspicabile, attivarsi un dibattito serio che, coinvolgendo le forze politiche, economiche e sociali, contribuisca al superamento dell’attuale e perniciosa stagnazione.
Rosolini,
Il Segretario