Ieri sera, gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria hanno predisposto un servizio di osservazione nei luoghi di ritrovo della “movida” di Marina di Ragusa, in quanto era stata segnalata la presenza di un giovane vittoriese e della sua fidanzata di origini albanesi ma nata a Ragusa ed ivi residente, che da quanto è iniziata la c.d. “bella stagione”, frequentavano la costa iblea al fine di vendere stupefacenti ai giovani avventori dei locali di intrattenimento.
I poliziotti in borghese si sono recati a Marina di Ragusa e precisamente sul lungomare Bisani dove era stata organizzata una serata danzante in uno dei tanti ritrovi della “movida”.
Proprio Nicastro era stato segnalato ai poliziotti come il più attivo nella cessione di droga e che veniva collaborato dalla sua fidanzata con la quale conviveva.
Dopo un primo periodo di osservazione a piedi tra i giovani ragusani, si decideva di salire a bordo delle auto perché spesso il Nicastro faceva dei giri in auto prima di fermarsi, forse al fine di controllare se vi fosse la Polizia.
Dopo meno di un’ora, i poliziotti notavano Nicastro e la sua fidanzata a bordo dell’auto e seduti nei sedili posteriori altri due ragazzi, probabilmente acquirenti.
Immediatamente, due auto della Polizia di Stato bloccavano ogni via di fuga e tutti e quattro i soggetti che venivano fatti scendere e sottoposti a perquisizione, proprio mentre stavano per parcheggiare per recarsi in discoteca.
La perquisizione personale eseguita sul posto, dava esito positivo; un ragazzo ragusano veniva trovato in possesso di una dose di marijuana per uso personale e per questi motivi è stato segnalato al Prefetto di Ragusa, mentre NICASTRO Giovanni, veniva trovato in possesso di diverse dosi di anfetamina, ecstasy, cocaina e MDMA.
Alla luce dei sequestri effettuati sul posto, si procedeva alla perquisizione della casa dei due fidanzati tratti in arresto.
Nel frigorifero della coppia, vi una grande scatola in plastica solitamente utilizzata per conservare alimenti, piena di centinaia di pasticche di ecstasy, anfetamina ed anche dosi di cocaina.
L’anfetamina era ancora da suddividere in dosi, difatti in un cassetto della cucina c’era tutto il materiale necessario per confezionare le pasticche.
Nel contempo si era fatta notte e gli agenti senza interrompere mai il loro servizio, hanno terminato le attività di ricerca della droga alle prime ore del mattino. Complessivamente sono state trovate centinaia di pasticche di ecstasy con impresso il logo del noto instant messenger “WhatsApp”, forse le strategie di marketing degli spacciatori, prevedono di rendere il prodotto da loro venduto più appetibile per gli assuntori tossicodipendenti.
Oltre all’ecstasy sono state trovate decine di dosi di cocaina, decine di dosi di anfetamine e oltre 50 grammi ancora da confezionare in dosi, oltre a paracetamolo in polvere per tagliare la droga e produrre più dosi.
Alla richiesta sulla provenienza della droga e quindi per comprendere il canale di approvvigionamento dell’ecstasy e dell’anfetamine (che sono di particolare pericolosità per i giovani assuntori), i due arrestati non hanno voluto collaborare in alcun modo con gli uomini della Squadra Mobile e pertanto sono in corso indagini della Polizia di Stato per risalire a chi ha fatto da tramite per l’acquisto di queste droghe artificiali.
Dopo le perquisizioni ed i sequestri i due arrestati sono stati condotti presso gli uffici della Squadra Mobile di Ragusa per essere sottoposti al fotosegnalamento da parte della Polizia Scientifica e successivamente l’uomo è stato condotto in carcere a Ragusa e la donna a Catania.
“La Polizia di Stato in provincia di Ragusa, impiega quotidianamente uomini e donne al fine di contrastare il traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione di Polizia Giudiziaria portata a termine questa notte è importante perché ha sottratto dal mercato pericolosissime sostanze stupefacenti come l’ecstasy e le anfetamine che in quanto droghe artificiali creano ancora più danni delle altre droghe”.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola