Si è connotata per una particolare attenzione al mondo del sociale ed alle sue difficoltà presenti e future la nuova sessione di lauree del Cumo, Consorzio del Mediterraneo Orientale, svoltasi sabato 23 ottobre.
Protagonisti ben 63 studenti universitari che hanno conseguito l’ambito traguardo, di cui 46 in Scienze dell’Educazione e della Formazione e 17 in Scienze della Comunicazione, corso di studi, quest’ultimo, che ha aperto i battenti lo scorso anno trasferendosi dalla sede di Priolo a quella di Noto e che già quest’anno conta, nei tre anni, ben 400 studenti.
Le tesi degli studenti, in gran parte, si sono dunque connotate per l’attenzione ai temi sociali più consolidati, come il disagio adolescenziale, la coesistenza di cristianesimo e laicismo, la validità formativa della creatività, il pregiudizio nei processi educativi verso i migranti e l’integrazione per i disabili. Importante spazio anche quello dedicato da alcuni tesisti alle sfide del futuro più avvincenti. Tra queste le promesse e i rischi dell’eugenetica, il conflitto tra apprendimento e nuove tecnologie, la mediazione familiare come mezzo per rompere le logiche di conflittualità all’interno della famiglia.
Soddisfazione è stata manifestata dal Preside della Facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione, Antonino Pennini, oltre che dal Presidente del consiglio di Amministrazione Egidio Ortisi:”Il Cumo si riconferma un’importante realtà educativa in crescita. A dimostrarlo non solo il numero crescente dei laureati e degli iscritti, ma soprattutto la capacità degli studenti di inserire il proprio percorso di studi in un piano professionale brillante, che spesso riesce a spendersi nello stesso territorio di provenienza”.