Il sindaco Bonfanti: “Le tradizioni rivivono grazie alla sinergia di tutti, perché tutti sanno fare squadra”
Si chiama “Exultet” (dal nome del canto liturgico della Chiesa cattolica cantato la notte di Pasqua nella solenne Veglia), la mostra di tradizioni popolari e riti religiosi pasquali negli Iblei, inaugurata questa mattina nella chiesa di San Domenico. Una kermesse che sarà possibile visitare fino al 10 aprile dalle 10 alle 18 e resa possibile grazie alla sinergia di tanti soggetti: Comune di Noto, Diocesi, Soprintendenza di Siracusa ai Beni Demoetnoantropologici, Miur, Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Istituto Matteo Reali, Basilica Cattedrale San Nicolò e Cooperativa Etica Oqdany.
Don Ignazio Petriglieri, vicario episcopale per la Cultura, ha presentato gli ospiti di questa “prima” nella chiesa di San Domenico, sottolineando l’importanza di manifestazioni come queste “perché servono a recuperare le tradizioni grazie anche alle sinergie create con altri musei quali quelli di Palazzolo Acreide, Buscemi, Scicli, Floridia, Cassaro, Canicattini Bagni, Sortino”. Ringraziamenti particolari sono poi stati rivolti, per l’allestimento, a Salvatore Maiore, direttore dell’Ufficio Diocesano dei Beni Culturali e Salvatore Celeste, presidente della Cooperativa Oqdany.
Interessante contributo è stato poi fornito dal Vescovo Mons. Antonio Staglianò che ha parlato di festa vissuta come rappresentazione estetica della bellezza dell’amore di Dio, quindi c’è stato il saluto del sindaco Corrado Bonfanti.
“Essere qui insieme con i rappresentanti delle forze dell’ordine, della scuola, della Soprintentenza e della Curia è una cosa molto importante, perché testimonia ancora una volta dell’unità d’intenti che ci porta a realizzare manifestazioni così belle. Belle perché sono legate al passato – ha aggiunto il sindaco di Noto – ma rivolte al presente e al futuro, segno di una comunità che come sempre è legata alle tradizioni e si spende, tutta insieme, per il rilancio culturale e storico attraverso tante manifestazioni. Tutte le attività poste in essere sono la testimonianza di ricerca continua e approfondimento, che produce nuovi stimoli. E la nostra chiesa di San Domenico rivive grazie anche all’impegno della cooperativa Oqdany. Su questa strada dobbiamo continuare, una comunità deve conoscere per bene e interpretare la realtà”.
Il dirigente scolastico Concetto Veneziano ha garantito un numero sempre maggiore di studenti affinché attraverso la loro presenza possano apprendere il passato e farne tesoro per il futuro per quel concetto di identità del territorio sempre più forte e costante; contributo significativo è stato poi fornito dalla soprintendente Mariella Musumeci, da Rita Insolia, dirigente del settore dei Beni Demoetnoantropologici, da Cetty Bruno, direttore del Museo di Floridia, da Anna Primofiore del Comune di Cassaro, da Rosario Acquaviva, direttore del Museo dei luoghi del lavoro contadino di Buscemi e della soprintendente Rosalba Panvini: “Oggi diversi Comuni sono presenti e mi riempie di gioia – ha detto la Panvini –, perché questa condivisione è una sorta di arricchimento personale per ognuno di noi. Pensate ai tanti piccoli oggetti, alcuni in mostra qui, attraverso i quali questa grande festa che riunisce i cristiani ci trasmette. Riuniamoci tutti in queste occasioni”.