«Stop alle auto blu. La Camera ha approvato la proposta di legge del Movimento Cinque Stelle». Ne dà notizia la parlamentare MarialuciaLorefice che sottolinea: «Ce l’abbiamo fatta, è un passo avanti nel contrasto ai privilegi di amministratori e politici che pesano sulle spalle dei cittadini. Devo dire -evidenzia la Lorefice- che non è stato facile, per ben due volte hanno cercato di affossare la nostra proposta, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Nella proposta di legge sono previsti: lo stop ad acquisti, noleggi e leasing di autovetture di servizio; dismissione delle autovetture attraverso la destinazione di queste alle Forze dell’Ordine, alle associazioni che prestano servizio di pubblica utilità, tutela della salute o attraverso la vendita dei mezzi rimanenti; razionalizzazione e condivisione dei veicoli tra gli Enti; lo stop all’uso privato delle autovetture, quindi niente tragitti casa-lavoro o per usi personali; sanzioni dai 500 ai 10 mila euro agli amministratori che non forniranno i dati sul parco macchine dell’ente pubblico che dirigono; controllo annuale attraverso la comunicazione dei dati da parte della motorizzazione civile alla Presidenza del Consiglio, che ha l’obbligo di pubblicare tali dati, naturalmente salvaguardando tutte le vetture che servono per i servizi fondamentali (come i servizi operativi di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, salute e incolumità pubblica, sicurezza stradale, difesa e sicurezza militare). L’approvazione di questa proposta di legge permetterà, in pratica, di eliminare decine di migliaia di inutili auto blu ed un privilegio da 400 milioni di euro che pesava sui cittadini. Si tratta di un grande risultato per tutta la società e di un risparmio importante per gli Enti. Il nostro lavoro ed il nostro impegno continua a dare risposte al dramma economico-sociale che affligge molti nostri concittadini. Sentiamo forte il senso morale di fare di più e meglio. Il M5S c’è e si batte per i diritti di ciascuno di noi e questa proposta di legge è una delle risposte che da tempo, noi tutti, attendevamo».