I dati sulle donazioni in Sicilia nel primo bimestre 2016 non sono certamente confortanti.
L’esiguo numero di prelievi, pare che da inizio anno se ne conta solo uno, impone una accorta riflessione sul perché di tali risultati.
Non possiamo credere continua Il presidente Corrado Protasi,che l’assenza di osservazioni
obbligatorie per legge, anche a prescindere dalla volontà alla donazione, sia
riconducibile a corrispondenti variazioni epidemiologiche.
Si ritiene quanto mai urgente rivedere tutte le attività connesse al prelievo degli organi, con particolare riguardo ai reparti di rianimazione.
Su queste questioni, le autorità sanitarie regionali devono fare di più, sopratutto per non deludere le aspettative di pazienti in lista di attesa per lungo tempo.
La Sicilia ha bisogno di risposte imminenti
e concrete, quindi l’assessore Gucciardi avvii subito le adeguate verifiche per invertire un trend negativo troppo pesante.
Se qualcuno crede che basta esprimere la propria volontà a
donare gli organi sia sufficente si sbaglia, occorre avere reparti di rianimazione efficienti con una adeguata dotazione di personale , è assurdo pensare che un solo medico incaricato dal CRT (Centro Regionale Trapianti) possa farsi carico di tale impegno senza mezzi a sua disposizioni.
I dati statistici apparsi nel sito del Centro Regionale Trapianti, aggiornati al 25 febbraio 2016, se si manterranno tali per tutto il 2016, in Sicilia si avrà:
– 1,18 donatori p.m.p. (per milione di popolazione)
– 92% di opposizione alla donazione
Sebbene la nostra regione non abbia mai brillato per cultura sulla Donazione degli Organi, sicuramente , dati come quelli attuali, non si erano registrati sin ora.
È quanto mai urgente sostenere con un impulso nuovo le attività che stanno alla base della donazione, ed evitare così di disattendere le aspettative di una folta schiera di malati siciliani, in lista d’attesa per un trapianto d’organo.
Il Presidente Gruppo Comunale AIDO di Noto Salvatore Rametta
Corrado Protasi