Si recava settimanalmente a Santa Croce Camerina da due commercianti prelevando tutto ciò che avevano in cassa. Se non vi erano soldi aspettava fino a quando non entravano clienti, per poi prendere quanto da lui richiesto.
La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto per il reato di estorsione e violazione della Sorveglianza Speciale di P.S., AMADDIO Salvatore nato a Vittoria il 16.10.1946 e residente a Ragusa.
La Squadra Mobile di Ragusa aveva ricevuto notizia confidenziale che il Sorvegliato Speciale di P.S. Amaddio, anziché rispettare quanto a lui prescritto dalla legge a causa dei suoi innumerevoli precedenti penali, si recava fuori dal comune di Ragusa senza alcuna autorizzazione del Questore di Ragusa al fine di taglieggiare alcuni commercianti.
Amaddio è soggetto noto alla Polizia di Stato in quanto già arrestato in diverse operazioni di Polizia Antimafia. A seguito dell’arresto nel 2002 per aver fatto parte di un’associazione a delinquere di stampo mafioso che aveva come fine quello di estorcere denaro (reati per i quali è stato poi condannato nel 2007). Amaddio su proposta del Questore di Ragusa è stato sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale di P.S. proprio per i precedenti penali di particolare gravità. A lui è stato anche prescritto l’obbligo di soggiorno nel comune di Ragusa in considerazione della sua pericolosità sociale.
Dopo una complessa attività d’indagine, gli uomini della Squadra Mobile hanno provato, con appostamenti nei pressi degli esercizi commerciali segnalati che, questo anziano signore che tutti conoscevano come mafioso, effettivamente si recava con la moglie (in quanto non può guidare essendogli stata ritirata la patente) a Santa Croce Camerina al fine di fare “visita” ad alcuni titolari.
Dall’attività di osservazione era possibile accertare che l’uomo segnalato era proprio Amaddio Salvatore soggetto conosciuto agli operatori di Polizia.
In considerazione della flagranza del reato della violazione della Sorveglianza Speciale di P.S., gli Ufficiali ed Agenti della Polizia di Stato intervenivano prontamente non appena Amaddio usciva dalla piccola bottega.
Il pregiudicato si giustificava dicendo di essere andato li con la moglie per prendere dei soldi di un prestito fatto ai due coniugi che gestiscono l’attività, quasi a volersi subito giustificare del denaro appena ricevuto dalle vittime.
Accompagnati in ufficio, sia l’estorsore che le vittime, gli uomini della Squadra Mobile hanno messo davanti all’evidenza dei fatti i due commercianti che nonostante la paura di denunciare si sono determinati a riferire che Amaddio aveva detto di dover consegnare a lui il denaro di un debito da loro contratto con un’altra persona, altrimenti “avrebbe mandato i ragazzi della sua squadra”.
Dalle indagini è stato possibile accertare che Amaddio si stava occupando di recuperare dei crediti mediante minacce, dimostrando di essere rimasto al passo con i tempi, ovvero la nuova “mafia” tra le attività illecite si occupa proprio di recupero crediti, utilizzando la “forza” delle associazioni mafiose che vivono della paura delle vittime.
Al termine degli accertamenti di Polizia, Amaddio è stato sottoposto agli arresti domiciliari a causa della sua età. Ieri l’arrestato è stato sentito dal G.I.P. che ha convalidato l’arresto e mantenuto il soggetto in custodia cautelare.
“La Polizia di Stato ha potuto assicurare alla giustizia un soggetto con una spiccata pericolosità sociale, grazie all’impegno quotidiano sul campo degli uomini della Squadra Mobile ed alla dovuta collaborazione dei cittadini, vittime di reato”.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola