Carissimi,
quell’immagine di Nostra Signora di Guadalupe è più che una “immagine”: è un evento permanente di comunicazione di una presenza benedicente di Dio del tutto particolare. Quando ne scoprii la bellezza, solo nel 1999 – “tardi ti amai, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti amai”-, rimasi folgorato dal suo volto: la Morenita si presenta con un volto scuro (quello dei meticci) quando ancora il meticciato non esisteva in quei territori. Giungeva in quel momento della storia di quel popolo (12 Dicembre 1531), ma già anticipava il futuro nuovo della gente di quel territorio. Stella dell’evangelizzazione, è quell’immagine che “sbloccò” la comunicazione del Vangelo, compromessa dal fatto che i frati francescani parlavano di amore e di Gesù, ma erano “amici” degli spagnoli colonizzatori, schiavisti e sfruttatori. Con il segno della Virgen morenita, speranza per gli ultimi, – come ha detto papa Francesco: “Dio ha risvegliato e risveglia la speranza dei più piccoli, dei sofferenti, degli sfollati e degli emarginati, di tutti coloro che sentono di non avere un posto degno in queste terre”. Il viaggio del papa esprime quella “Chiesa in uscita” verso le periferie geografiche ed esistenziali, di cui parla l’Evangelii gaudium, nelle quali si trova la salvezza e l’autenticità di un cristianesimo da rigenerare, risuscitato dalle tante forme barbere del suo imborghesimento in Occidente. Certo, occorre andare verso le tante periferie esistenziali – sempre nuovamente forgiate dalla società dell’ipermercato e dall’angosciante mentalità consumista-, per ridare nuova linfa umana e spirituale a certo cattolicesimo esangue, freddo, imbalsamato (spesso da tanti compromessi con il potere!). Non dovremo però mai disertare anche le periferie esistenziali cui costringe oggi il pensiero unico: prima tra tutte la famiglia (fondata sul matrimonio di un uomo e una donna nell’unica unione generativa esistente in natura, cioè nella realtà). Considerate: non è “questa famiglia” divenuta periferica? Oggetto di scarto? Così, la cultura dello scarto fagocita con il suo nulla le strutture umane di base, quelle fondamentali, e contribuisce alla costruzione babelica della “condizione post-umana” (che non è più una chimera, ma ormai divenuto progetto finanziato con milioni di dollari). Nostra Signora di Guadalupe ci copra tutti con il suo manto (bajo su manto) misericordioso e dia a tutti noi il coraggio della testimonianza della fede. Vi abbraccio di cuore +donTonino