Siamo tornati, a distanza di un anno, a visitare il Teatro Comunale, l’eterna incompiuta di Siracusa, grandioso monumento allo sperpero di denaro pubblico e alla poca lungimiranza di amministratori che, sia da destra che da sinistra, si sono avvicendati al governo della città negli ultimi 20 anni. Non si può che tracciare un profilo impietoso di questa classe dirigente scarsamente “efficace” nell’azione politica, che non solo ha permesso, colpevolmente, che uno dei gioielli della cultura siracusana rimanesse chiuso per oltre 50 anni, ma che ha sperperato nel corso dei decenni risorse pubbliche per un obiettivo che, a tutt’oggi, non è stato ancora raggiunto, e cioè quello di restituire un monumento della cultura alla propria città, consentendone quindi la piena fruizione a tutti i cittadini.
A distanza di un anno dalla nostra visita, dunque, poco o nulla è cambiato per il Teatro Comunale, a differenza di quanto è stato fatto sperare alla cittadinanza attraverso dichiarazione più o meno trionfalistiche. La visita si è concentrata non solo sulla parte strettamente impiantistica, vero tallone di Achille di questo Teatro, ma si è occupata di verificare anche le condizioni della parte strutturale che manifesta una condizione non meno problematica della prima.
Relativamente alla parte impiantistica antincendio, varie consulenze sono state attribuite negli ultimi anni, dando luogo a numerose varianti tecniche che, non hanno condotto ad una conformità definitiva dell’impianto stesso, pur avendo fagocitato decine di migliaia di euro di soldi pubblici senza che l’esecuzione dei lavori abbia prodotto risultati efficaci per l’ottenimento della relativa certificazione. L’impianto sprinkler ad alta pressione, che “abbraccia”, a protezione, l’intera struttura teatrale, è ancora lì, con i suoi giunti corrosi, a testimoniare, ad una anno dalla nostra visita, l’inerzia totale di tutti coloro i quali, politici e non, si sono occupati a vario titolo delle vicende tecniche del Teatro Comunale.
Era tutto pronto, qualche anno, fa per il collaudo dell’intero impianto antincendio, quando un problema di perdite ai giunti del’impianto sprinkler di alta pressione, causava l’interruzione delle attività di pre-collaudo, fermando di conseguenza l’iter necessario per l’ottenimento delle relative autorizzazioni da parte dei VV.FF.. Da allora, malgrado il contenzioso aperto con la ditta responsabile della problematica tecnica emersa, il suddetto impianto non ha subito modifiche e risulta, allo stato dei fatti, attualmente inutilizzabile. La spesa per la sostituzione di tali giunti, sarebbe stata certamente non superiore ai 100.000 EURO (cifra stimata per eccesso e comprensiva dei lavori di reinstallazione). L’Amministrazione invece, ha pensato bene di affidare ad una nuova ed ennesima consulenza i progetti per il ripristino dell’apparato. Stando alle ultime notizie, il consulente starebbe stravolgendo l’assetto iniziale dell’impianto così come inizialmente progettato, rendendolo praticamente inutilizzabile. Ci si chiede come sia stato possibile aver speso, solo pochi anni fa, centinaia di migliaia di euro per la progettazione e per l’esecuzione dell’impianto sprinkler di alta pressione e vederselo in breve tempo declassare ad impianto inutile e non più idoneo. Pare infatti, che tale impianto starebbe per essere bypassato e quindi abbandonato, a vantaggio di non ben definite misure di protezione passive a cui starebbe lavorando il consulente scelto dal Comune che, con una lauta parcella di 30.000 Euro, e basandosi sul lavoro già svolto dai tecnici che si sono susseguiti nel passato, starebbe elaborando modifiche agli impianti, la cui idoneità dovrà essere poi avallata dal corpo dei VV.FF.. Ci si domanda perché non si sia partiti dallo stato dell’arte, cercando di recuperare l’impianto spirnkler originariamente installato, invece di elaborare progetti che ne determineranno, di fatto, il suo abbandono e che comporterà, pertanto, altre spese per l’Amministrazione e per noi cittadini.
Alla luce dello scandalo gettonopoli. che ha gettato nel ridicolo l’intera Città, sarebbe bastata un’opera di auto finanziamento, potevano essere utilizzate le somme risparmiate dal taglio, di parte, delle indennità dei consiglieri e dell’intera Giunta, per ripartire proprio da dove ci si era fermati, con la sostituzione dei giunti difettosi e con la riparazione e la messa in marcia di un impianto che tanti soldi è costato alla collettività.
Tale scelta, avrebbe permesso di utilizzare le magre risorse comunali, per l’esecuzione di opere ancora da realizzare senza dover gravare in modo così oneroso sul già risicato bilancio della città.
C’è da sottolineare che, mentre il consulente tecnico scelto dal Comune porta avanti l’eliminazione dell’impianto sprinkler di alta pressione, nel Luglio 2014, successivamente alla visita del portavoce del M5S Stefano Zito, analogo impianto sprinkler a pioggia veniva installato a protezione della struttura scenica.
A questo punto, sorge spontanea la domanda del perché si scelga di installare l’impianto sprinkler a pioggia su una parte specifica del Teatro, prima dell’arrivo del suddetto consulente, e lo stesso, con il suo progetto, si appresta, invece, a bypassare l’impianto sprinkler principale che dovrebbe garantire l’integrità della struttura. La visita si è anche concentrata sull’insieme del Teatro per appurare lo stato di avanzamento dei lavori strutturali, edili, e di completamento degli arredi.
Il quadro è certamente sconsolante, poiché, come risulta dalle foto, numerose strutture rimangono lungi dall’essere completate.
Dalla visita effettuata, risultano ancora da ultimare alcuni locali destinati a camerini ed uffici del Teatro. Nessun elemento di arredo, a parte quello prospiciente l’ingresso principale, è stato acquistato e numerosi locali, dal foyer del piano superiore alla caffetteria dell’atrio, risultano incompleti, sia da un punto strutturale che impiantistico.
Gli ingressi ai loggioni del Teatro risultano essere rimaneggiati poiché i giunti corrosi non sono stati ancora rimossi e conseguentemente risulta impossibile procedere al recupero dei soffitti e delle pareti che in prossimità dei giunti stessi risultano essere macchiati.
Anche una via delle principali vie di fuga dal Teatro, risulta ancora in fase di realizzazione e non risulta essere stata completata. I servizi igienici, benché ristrutturati, necessitano ancora di lavori di completamento, senza i quali non potrebbero essere utilizzati. E’ un TEATRO il nostro nel quale non sono stati installati gli impianti meccanici scenici, necessari alla movimentazione di scenografie e attrezzature teatrali, cosa che rende tale Teatro privo di elementi indispensabili per trasformarlo in un vero Teatro, strutture mancanti che gettano un’ombra sulle reali capacità di tutti coloro i quali, in questi 50 e passa anni di chiusura, si sono occupati del Teatro.
Ci preme infine ricordare all’Amministrazione che è un DIRITTO dei Siracusani riappropriarsi del proprio Teatro in modo compiuto, ad oltre 50 anni dalla sua chiusura, ed un DOVERE dell’Amministrazione permettere ai propri concittadini di fruirne in modo gratuito, vista l’impossibilità attuale di utilizzarlo come luogo di cultura per la rappresentazione di opere teatrali o per l’ascolto di opere liriche e classiche.
Chiediamo pertanto l’abolizione del vergognoso obolo che viene fatto pagare a chi desidera visitare quel poco che è attualmente possibile visitare, visto che peraltro il Teatro non può essere utilizzato nel senso più compiuto. Obolo per di più odioso se si considera l’enorme spreco di denaro pubblico che ha accompagnato la travagliata storia di questo Teatro e che, a oltre 50 anni dalla sua chiusura, è lungi dal potersi definire finalmente conclusa.
Stefano Zito, M5Stelle ARS
Meetup Siracusa