Roma 28 Maggio 2015 – “Improvvisazione, sporcizia ed assenza di trasparenza di gare ed appalti. Dal sistema gestionale informatico che regola i badge elettronici e contiene lo storico riferito ai singoli migranti, modificabile manualmente, ai criteri d’assunzione del personale, basati sulla conoscenza. Dai criteri di scelta dei fornitori, senza bando di gara ma in modo discrezionale ed arbitrario, alla totale mancanza di un vero sistema d’accoglienza ed integrazione. Molti migranti sono costretti in quel limbo anche per 18 mesi e più ed ovviamente non parlano nemmeno una parola di italiano”. Queste alcune delle condizioni denunciate dalla parlamentare del Movimento 5 Stelle Marialucia Lorefice al termine della visita ispettiva della commissione di inchiesta sui Cara ed i Cie predisposta dalla Camera dei Deputati. L’organo ispettivo composto da 18 parlamentari, ha avviato una serie di visite ispettive sul territorio nazionale partendo proprio dalla Sicilia, dove le scorse ore i deputati hanno visitato i centri di Mineo (CT) e di Pozzallo (Rg). “La questione migrazione nel nostro paese – prosegue Lorefice – diviene un problema ed un pesante aggravio dei costi, non solo per i flussi, ma anche per la gestione ed il business che alimenta le casse di spregiudicati faccendieri, vedi il caso di Odevaine che al Cara di Mineo aveva ramificazioni al momento al vaglio degli inquirenti. Di fatto a Mineo, la struttura è coordinata da soggetti di dubbia trasparenza, ma la loro appartenenza politica è invece chiarissima così come emerso anche dalle intercettazioni dell’operazione “mafia capitale”. I consorzi alla guida hanno gestito decine e decine di milioni di euro. Vogliamo sapere dove vanno a finire questi soldi, perché sicuramente non vengono stanziati tutti per sostenere il centro di Mineo. Con quella quantità di denaro potremmo avere una struttura di avanguardia in Europa, mentre ci ritroviamo uno scempio. Mineo è un’altra triste immagine della decadenza di questo Paese. Un caos totale ma che risponde ad una logica ben precisa, ovvero gli interessi economici che vi gravitano attorno”.
La delegazione si è recata a visitare anche il CPSA di Pozzallo nel ragusano per capirne meglio il funzionamento, le competenze, il sistema di identificazione, la profilassi sanitaria. “Lo scopo di questa commissione – aggiungono i parlamentari M5S Lorefice, Colonnese, Brescia- non deve fermarsi alla sola indagine e denuncia ma deve trovare soluzioni in grado di affrontare i tanti problemi connessi al fenomeno migratorio e ai centri d’accoglienza. L’obiettivo ultimo deve essere il superamento e chiusura dei cara e dei cie per far posto a forme di accoglienza diverse e più funzionali”.