Conferenza stampa del gruppo parlamentare Cinquestelle all’Ars dopo gli ultimi arresti. «Noi non ci stiamo, e in atto un’emergenza etica che va superata». «Negli interessi della collettività la stampa va riportata dentro sala d’Ercole, da dove è stata estromessa»
Dimissioni immediate di Dina senza aspettare i tempi del governo nazionale e un codice etico per il Parlamento».
Il Movimento 5 Stelle all’Ars reagisce con forza all’ennesima tempesta che si è abbattuta su palazzo dei Normanni. E lo fa con una conferenza stampa che mira a focalizzare l’attenzione su quella che e diventata «un’emergenza morale, cui vanno date immediate risposte».
«Non siamo giustizialisti – ha affermato il capogruppo Salvatore Siragusa – ma è chiaro, come ha sottolineato anche il procuratore Teresi che il livello morale ha raschiato il fondo. Questo parlamento deve dare segnali chiari di volersi riappropriare di quel senso dell’etica e della morale che ad oggi sembra irrimediabilmente perso. E’ vero che la responsabilità penale è personale, ma ci sono anche gesti e segnali politici che devono essere fatti senza nessun indugio. Il primo di questi riguarda proprio l’onorevole Dina, che deve immediatamente rassegnare le proprie dimissioni da presidente della Commissione Bilancio, indipendentemente dai tempi con cui arriverà il decreto di sospensione da parte della presidenza del consiglio dei ministri ed indipendentemente da come si concluderà questa vicenda per quel che riguarda l’aspetto giudiziario. Noi esigiamo con forza le sue dimissioni immediate da presidente della Commissione Bilancio, se questo non dovesse accadere noi chiediamo le dimissioni in massa di tutti i componenti della commissione in maniera tale da farla decadere”.
Siragusa ha auspicato anche un forte richiamo ai valori da parte di Ardizzone, valori che vanno al di là dell’abbigliamento o delle semplici apparenze formali, «cui spesso sembra focalizzarsi l’attenzione del palazzo».
Sull’esigenza di un codice etico, una sorta di patto etico dei partiti per un parlamento pulito, ha messo l’accento Giancarlo Cancelleri che ha lanciato una stoccata anche a Crocetta.
«Ora – ha detto il deputato – il presidente prende le distanza da Dina, ma lo fa in maniera salutista per se stesso. Si sapeva che Dina era indifendibile, ma prima Crocetta tollerava tutto magari per qualche voto in più alla lista».
Cancelleri ha attaccato Crocetta anche sul versante Monterosso, «che il presidente si ostina a difendere nonostante una pesantissima condanna in primo grado da parte della corte dei Conti».
Non è mancata da parte di Cancelleri anche una bordata al Pd «che dovrebbe essere più netto ed invece è morbido nei confronti di Rinaldi e Cracolici».
Sul percorso politico di Dina, incrociatosi spesso con quello della magistratura si è incentrato l’intervento di Giorgio Ciaccio per rimarcare che «i recenti sviluppi delle indagini non lasciano certamente sbigottiti».
Sul fronte della lotta per la trasparenza del palazzo, che vede nel carniere del M5S le dirette streaming delle commissioni e la pubblicazione sul sito dell’Ars dei deputati assenti in aula, il Movimento 5 stelle annuncia una nuova battaglia, accogliendo l’assist del presidente della stampa parlamentare Giovanni Ciancimino.
«La stampa – dice Ciaccio – deve tornare dentro sala d’Ercole, da dove è stata inopinatamente estromessa. Alcune cose vengono fuori dall’Aula, solo perché siamo noi a renderle pubbliche, altrimenti resterebbero celate ai cittadini. Vogliamo capire quali interessi ci sono a tenere fuori i giornalisti dall’aula. Chi non ha nulla da nascondere, come noi, non dovrebbe avere nessun problema a consentire il ritorno in aula dei giornalisti. Ma evidentemente non è cosi. Vedremo».
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