È stata appena pubblicata la seconda parte del Manifesto per l’ambiente, in cui Legambiente Ispica sottopone, a candidati e semplici cittadini, le proprie proposte in vista delle Amministrative di metà maggio.
Il secondo capitolo del documento in questione è dedicato al turismo eco-friendly, ossia tutte quelle forme di turismo ispirate al rispetto del territorio, delle sue genti e della sua cultura. Un turismo intelligente, cioè, che non si lascia dietro disboscamento, inquinamento, calcestruzzo e cumuli d’immondizia. Orbene, gli squilibri ambientali che, specie negli ultimi anni, hanno afflitto la fascia costiera ispicese (si pensi all’erosione ed ai ricorrenti divieti di balneazione) impongono alla prossima Amministrazione un radicale ripensamento dei modelli e delle strategie di valorizzazione del nostro territorio, in particolare nelle aree costiera e della Cava.
Anzitutto, il Circolo “Sikelion” chiede di predisporre occasioni, luoghi e mezzi per l’osservazione delle nostre bellezze naturali, organizzando attività di trekking, equitazione, escursioni a piedi e in bicicletta, birdwatching (specie presso i Pantani Bruno e Longarini). Attività, tutte, che diverse associazioni, e Legambiente in testa, già da tempo si sforzano di promuovere, sempre con ottima riuscita.
In secondo luogo, occorre puntare sui cosiddetti “alberghi ecologici”: strutture ricettive che, anche nelle più affollate località del turismo di massa, praticano la sostenibilità ambientale attraverso la raccolta differenziata, la riduzione dei consumi idrici ed energetici, l’impiego di fonti rinnovabili, l’offerta di prodotti tipici a chilometro zero. Anche sotto questo profilo, già oggi Ispica non è del tutto sguarnita: ci sono infatti diversi agriturismi, che però vanno sostenuti, per esempio attraverso l’inserimento in un programma di promozione del territorio, di cui potrebbe farsi carico il competente Ufficio comunale.
Un aiuto concreto potrebbe ricercarsi anche in Legambiente Italia, la più importante associazione ambientalista italiana, che già da tempo ha istituito il marchio “Ecolabel turismo”, allo scopo di orientare i turisti verso imprese ricettive attente al contenimento del proprio impatto ambientale e alla protezione delle risorse del territorio (bellezze naturali, monumenti, siti archeologici).
Il Circolo “Sikelion”, poi, ripropone con forza il proprio piano per la valorizzazione di Cava Ispica; piano già più volte discusso con l’Amministrazione uscente, ma ad oggi rimasto lettera morta.
Nel progetto messo a punto dall’Associazione, un’importanza fondamentale sarebbe svolta dal c.d. “Vignale S. Giovanni”, quale punto di accoglienza e di ristoro, stante anche la presenza di una struttura coperta, di servizi igienici e di un ampio posteggio. Il visitatore potrebbe iniziare il proprio giro nella locale chiesetta di S. Giovanni, dove si potrebbero esporre pannelli informativi sull’intero sito; quindi potrebbe recarsi, a piedi, alle Catacombe e al bunker costruito durante la Seconda guerra mondiale. In una parte del Vignale -sempre secondo i progetti del Circolo- si potrebbe ben allocare uno splendido orto botanico con le essenze della macchia mediterranea, e da qui potrebbero dipartirsi i percorsi verso l’interno del canyon, passando per il Mulino dei tre ladri (funzionante fino agli anni ’60 e ben restaurato), la Grotta della Carcara, la chiesetta rupestre di S. Maria nella Cava, la Grotta di Sant’Ilarione e così via.
In questo modo, tra l’altro, sarebbero finalmente utilizzate le strutture in legno (panche, tavolini, passerelle e corrimano) realizzate diversi anni fa dalla Regione, ma da subito abbandonate al degrado e all’incuria.
«L’industria turistica, certo tra le più fiorenti del pianeta, ha per così dire una doppia faccia», ha commentato la presidente, dott.ssa Natalia Carpanzano. «Essa infatti può contribuire al progresso di un territorio e al benessere di chi ci vive, ma può anche causarne degrado, perdita di identità e sfruttamento. Sinora, nella nostra città si è puntato pressoché solo sulla “quantità”, e poco sulla “qualità” dell’offerta turistica, con la conseguenza che al guadagno di pochi non sono corrisposti reali vantaggi per la collettività: con il nostro documento -ha concluso- noi diciamo che è ora di cambiare, e sfidiamo tutti i candidati ad assumere impegni concreti in tal senso».
——————————
dott. Ignazio Spadaro
Resp. Stampa e comunicazione