Palermo 9/04/2015
Il gruppo parlamentare all’Ars spiega la sua posizione sul ddl silurato in aula grazie ad un suo emendamento
Abbiamo cambiato idea perché è cambiata la legge. Il ddl bocciato ieri in aula grazie a noi non aveva più nulla della legge che avevamo contribuito a costruire, è stata smontata pezzo per pezzo fino a diventare un pasticcio enorme che praticamente non cambiava nulla se non il nome alle ex Province, riportandoci dritti alla legge 9 del 1986, un po’ riveduta e corretta”.
Il Movimento 5 Stelle all’Ars illustra le motivazioni del suo fondamentale “no” che ieri ha affossato la legge sui liberi consorzi e rivelato per l’ennesima volta, l’inconsistenza di un governo forse persino peggiore dei precedenti, che ha comunque “un’occasione per compere la prima cosa degna di nota di questa legislatura: andare a casa”.
“Crocetta – dice il capogruppo Salvatore Siragusa – ormai non incanta più nessuno: sapeva benissimo che quello arrivato in aula era un enorme pastrocchio e come la pensavamo. Non ci stupisce pertanto il suo stupore sul nostro voto e rimandiamo al mittente le sue accuse: i danni alla Sicilia sarebbero arrivati con un sì a questa legge e non con la sua bocciatura. Non potevamo prendere in giro i cittadini spacciando qualcosa per quello che non è”.
“La legge arrivata ieri in aula – continua Siragusa – era tutt’altro che una rivoluzione, era pura restaurazione e conservatorismo. Si poteva fare tantissimo ed invece si è avuto paura di toccare interessi politici e di potere e i collegi regionali, si è preferito toccare il meno possibile assecondando i desiderata dei sindaci di Catania e Palermo,senza dare certezze sul fronte occupazionale e calpestando la volontà dei Comuni che si erano espressi con tanto di referendum per decidere il loro destino”.
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