“Sembrano non diradarsi le nuvole di ambiguità intorno alla realizzazione della centrale solare termodinamica autorizzata nella ‘strada del vino e dei sapori del Val di Noto’, così il sole, piuttosto che lambire gli antichi e preziosi vitigni di contrada Bonivini, rischia ancora di riflettersi nei mostruosi specchi dell’impianto. Il Sindaco Bonfanti non faccia orecchie da mercante, sgombri il campo da qualsiasi equivoco ed intervenga con un atto di responsabilità chiaro che accolga le sollecitazioni arrivate da più parti e proteso alla salvaguardia della vocazione agricola della zona”.
Così parla la Deputata del MoVimento 5 stelle Maria Marzana a seguito del deposito di un’interrogazione alla Camera dei Deputati indirizzata al Ministro delle politiche agricole per richiedere un suo intervento al fine di evitare i possibili danni all’immagine paesaggistico-ambientale del Val di Noto e alla qualità delle colture viti-vinicole e agroalimentari prodotte sul territorio connessi con la realizzazione dell’impianto.
“Il primo cittadino di Noto non deve perdere altro tempo nel procedere alla revoca dell’autorizzazione dell’impianto e nel mettere la parola fine in maniera inequivocabile a ciò che potrebbe compromettere, oltre all’incantevole paesaggio rurale, la stessa economia di decine di famiglie e del territorio tutto” afferma la Deputata Marzana. “A distanza di diversi mesi, infatti, nonostante la circolare regionale di novembre abbia disposto per gli impianti solari termodinamici il rilascio dell’autorizzazione unica regionale, al Comune di Noto è ancora attiva la concessione autorizzata semplificata.”
“L’autorizzazione, aggiunge Marzana, oltre a non essere conforme alle disposizioni regionali, non ha tenuto conto che su questo territorio è stato avviato un altro modello di sviluppo. Un modello basato sull’anima naturalistica dei luoghi, su aziende legate all’antica tradizione familiare che custodisce remote tecniche di lavorazione delle uve e di produzione dei pregiati vini, sul turismo rurale rispettoso del paesaggio, dei muri a secco, dei ruderi e dei preziosi vigneti. Occorre ora – conclude la deputata pentastellata – che si compiano azioni concrete e coordinate orientate a questo modello, fortemente voluto dai cittadini e lontano da investimenti incompatibili con la natura dei luoghi. A tale scopo fisserò insieme al meetup di Noto un incontro con gli agricoltori e i produttori della zona e chiederò ai colleghi alla regione di farsi anche loro portavoce delle istanze dei cittadini netini”.