“Una vergognosa marcia indietro del governo in omaggio alla lobby dei sindaci”.
E’ una bocciatura senza appello quella che arriva dai parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Ars al ddl del governo che ridisegna completamente la riforma delle ex Province, con “una assurda pianificazione di tre grandi aree metropolitane, che ricalcano i confini delle ex province di Palermo, Catania e Messina”.
“E’ un chiarissimo regalo – dicono i deputati Salvatore Siragusa e Francesco Cappello – a Bianco e Orlando, che apre la strada a grandissimi problemi pratici e di fatto regala una enorme doccia fredda ai comuni che avevano scelto di cambiare consorzio, come ad esempio Gela, che progettava di far parte del libero consorzio con Caltagirone e si ritrova ora nella città metropolitana di Catania”.
“Il nuovo testo – proseguono i due parlamentari – causerà enormi problemi gestionali. Vogliamo capire, ad esempio, come si farà a gestire acqua e rifiuti in ambiti così vasti”.
Il Movimento comunque non alza bandiera bianca ed annuncia emendamenti per migliorare il testo.
Da salvare per il M5S restano la gratuità delle cariche, la scomparsa della politica e l’elezione di secondo livello. “Anche se – dicono i deputati – alcuni cercheranno di far passare l’emendamento che prevede l’elezione diretta del sindaco metropolitano e del presidente del libero consorzio. Noi, ovviamente, ci opporremo”.