E’ arrivato un coro di no all’Imu sui terreni agricoli nella zona del Sud est della provincia di Siracusa al termine di una riunione che si è tenuta ieri sera nella sala convegni di contrada Zacchita a Rosolini. Presenti all’incontro molti proprietari dei terreni agricoli di Noto, Pachino, Portopalo e Rosolini, il parlamentare regionale all’Ars, Pippo Gennuso, il sindaco di Noto Corrado Bonfante, Corrado Calvo, già sindaco di Rosolini e l’assessore alle Attività produttive Nino Sammito al Comune di Noto.
“Non si è tenuto conto – ha detto ai presenti il deputato Gennuso – che qui ci troviamo in aree svantaggiate e l’Imu sui terreni agricoli è soltanto una tassa vessatoria. Si tratta – ha proseguito Gennuso – di un tributo iniquo imposto da un governo “predone” che tartassa le fasce più deboli in un momento di crisi economica senza precedenti”. Per Gennuso ci sono forti responsabilità di una certa classe politica. “ I deputati nazionali non hanno fatto nulla per impedire questo balzello – ha puntualizzato – anche perché non si occupano più del territorio in quanto eletti per nomina e non con il consenso dei cittadini. Tuttavia aspettiamo fiduciosi la risposta del Tar del Lazio attesa per il 17 febbraio, sulla sospensiva chiesta dall’Anci Sicilia. I giudici amministrativi hanno sospeso in provvedimento già in moltissime regioni d’Italia”.
Per il primo cittadino di Noto, l’Imu sui terreni agricoli per decreto interministeriale è stato un vero pasticcio. “Ad essere maggiormente esposti alle sollecitazioni dei cittadini – afferma Bonfante – sono i sindaci ed i parlamentari regionali, perché la gente non può pagare un tributo iniquo. Il governo, che ha cercato di apportare modifiche, ha scaricato questa patata bollente sulle amministrazioni. Il Comune di Noto dovrà versare allo Stato più di 3 milioni e 700 mila euro e non si capisce come è stato calcolato questo importo. Dopo un Consiglio dei ministri straordinario il pagamento dell’Imu su terreni agricoli è slittato al 10 febbraio. Ma ci sono 60 giorni di tempo per poter pagare senza incorre in sanzioni, né interessi di mora”.
“In questa vicenda – afferma Corrado Calvo – sono i criteri che non funzionano. Si paga in base all’altimetria della casa comunale. E’ davvero sbagliato perché ci sono i terreni che si trovano in certe contrade che possono considerarsi zone di montagna, quindi esenti dal pagamento dell’Imu. Poi bisogna considerare che ci troviamo in zone svantaggiate e chi ha un terreno adibito a serra, non può andare incontro ad un salasso”.
Gennuso, Bonfanti e Calvo nei prossimi giorni incontreranno dei funzionari al Ministero per sottolineare che Pachino, Portopalo, Rosolini e Noto, vanno considerate zone svantaggiate.
Rosolini, 10 febbraio 2015
UFFICIO STAMPA
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