Rosolini – “ Io sono fiero di essere un uomo libero che non ha bisogno di padrini per svolgere la mia funzione sociale come militante del PD”. Ad affermalo l’avvocato Giovanni Giuca rispondendo seccamente al Segretario provinciale aretuseo del Pd Carmen Castelluccio, che lo aveva chiamato in causa dei contrasti emersi in questi ultimi tempi all’interno del Partito.
“ Il segretario provinciale del PD, Carmen Castelluccio,– afferma Giuca – ha perso una buona occasione per tacere. Non sono abituato a ribattere alle polemiche stupide di chi si sente il detentore della “verità di partito” di “Susloviana” memoria. Con riferimento alle mie candidature nella competizione per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana la “segretaria” dovrebbe informarsi meglio da chi, più di lei, sa la verità.
Nel 2006, Giovanni Giuca, fu candidato con i DS. Per la prima volta il partito erede del PCI ottenne due consiglieri regionali con i 5.360 voti personali di Giovanni Giuca. Peccato che “il capo” non rispettò i patti!
Nel 2008 non ci fu posto nella lista del PD perché si doveva candidare il capo! Io fui costretto ad emigrare nella lista di “Rita Borsellino”.
Nel 2012 non ci fu ancora posto perché il PD, nella visione Susloviana della dirigenza di Siracusa, è solo appannaggio delle correnti siracusane!
È un problema mio o di tutto il PD che la deputazione è solo di provenienza CGIL?
Sa, il segretario, che Siracusa provincia conta 400.000 abitanti quasi e solo 120.000 la città di Siracusa?
Sa che zona sud e zona nord non hanno, a memoria d’uomo, rappresentanza parlamentare da più di 30 anni?
La reazione scomposta alla nomina di Piergiorgio Gerratana ad Assessore Regionale la dice lunga.
Il presidente del partito in una intervista sul quotidiano “La Sicilia”, di alcuni giorni fa, dichiarava che l’accordo si poteva raggiungere: “sarebbe stato sufficiente che Giovanni Cafeo avesse accettato di fare egli l’assessore e tutto si sarebbe risolto!”.
La logica del “divide ed impera” per troppo tempo –prosegue l’ex primo cittadino rosolinese – ha prodotto sconquassi nelle città della nostra provincia, ma loro devono difendere “il pane”. Peccato che tutto questo c’entri poco con la politica.
Quanto alle tessere dico: facciano quel che credono fino a quando glielo consentiranno gli accordi di potere. Temo per poco tempo ancora perché Renzi ha seguito un percorso nuovo che conquista gli elettori e fa inorridire i custodi dell’ortodossia.
Io – conclude l’avvocato Giuca – sono fiero di essere un uomo libero che non ha bisogno di padrini per svolgere la mia funzione sociale come militante del PD. Il resto non conta. Auguri Carmen!. Con affetto, Giovanni Giuca”
da redazione