Abituati ai ribaltoni della politica vogliono passare da conigli a leoni, perché sentono che qualcuno di loro ha occupato per due anni abusivamente un posto all’Assemblea regionale siciliana”.
Ad affermarlo è l’ex deputato dell’Mpa, Pippo Gennuso, dopo la richiesta fatta in Procura da quattro parlamentari regionali, di riaprire l’indagine sulle elezioni Regionali 2012. “ Io non entro nel merito delle sentenze, perché come tali, si rispettano e vanno applicate, ma vorrei ricordare agli onorevoli Gianni, Vinciullo, Marziano e Coltraro, che quello che loro stanno facendo, tardivamente, io l’avevo già fatto nel dicembre del 2013 quando mi sono presentato spontaneamente al Procuratore della Repubblica di Siracusa, Francesco Giordano, per denunciare irregolarità sulle elezioni Regionali, per raccontare sospetti e portare anche le prove che nessun allagamento si era verificato al palazzo di giustizia di Siracusa nel novembre dello scorso anno. Io sono stato il primo a chiedere la verità e se qualcuno ha commesso reati penali deve pagare il suo debito con la Giustizia”.
Pippo Gennuso, poi in riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate dai deputati siracusani, è pronto a tutelare la propria immagine ed il suo buon nome. “Capisco il nervosismo di qualcuno che si sente franare il terreno sotto i piedi, ma la calunnia, almeno in Italia, rimane un reato. Voglio dire che io non ho né parenti, né amici addetti agli espurghi che lavorano al tribunale di Siracusa. Questo qualcuno l’ha detto e pagherà le conseguenze sia in sede penale che civile”.
Siracusa, 16 luglio 2014
f.to
Giuseppe Gennuso
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