Palermo, 9 luglio 2014 – Un vero e proprio atto dovuto, l’approvazione in Commissione Bilancio del DdL n.478 che equipara, ex legis, i testimoni di giustizia alle vittime di mafia, estendendo a loro i benefici già previsti per questi ultimi, in modo particolare la quota riservata per la loro assunzione nella pubblica amministrazione. Lo dice un soddisfatto Vincenzo Vinciullo, in coda alla seduta della Seconda commissione legislativa all’Ars che ha anche esitato favorevolmente, anche questo all’unanimità, il progetto di legge che, richiamandosi all’articolo 18 del nostro Statuto, propone l’impignorabilità della prima casa e dei beni mobili e immobili strumentali all’esercizio di imprese, arti e professioni.
In pratica, sottolinea il vicepresidente vicario della Bilancio, anche questa legge voto, che mette dei paletti ai crediti tributari, è una norma dal forte sapore morale poiché salvaguarderà, quando approvata anche in sede nazionale, i beni primari e imprescindibili della persona e della impresa.
Insomma, ha concluso l’On. Vinciullo, una garanzia di futuro per le famiglie, in un periodo di forte crisi economica e di aumenti esponenziali delle tasse e dei tributi.