“E’ giusto che la magistratura indaghi e faccia il suo corso fino in fondo. Aspettiamo adesso che la Procura di Siracusa scopra eventuali mandanti ed esecutori materiali, responsabili della sparizione dei plichi elettorali avvenuti nell’archivio del tribunale”. Lo afferma l’ex deputato dell’Mpa- Pds, Pippo Gennuso, all’indomani del sequestro ordinato dal procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, del materiale elettorale al Cga. “Sono l’unica vittima di una macchinazione colossale, perché quando i plichi sono spariti dal palazzo di Giustizia, nessuno dei deputati regionali eletti nella Circoscrizione di Siracusa, si è presentato dai magistrati per presentare un esposto, per chiedere verità e giustizia. Io sono stato l’unico a denunciare per tre ore in Procura gli imbrogli, consegnando anche le prove, che nessun allagamento si era verificato negli scantinati del tribunale e che il materiale non poteva essere finito nella discarica. C’è stata una mano maldestra che aveva interesse ad evitare che si arrivasse alla verifica dei verbali e delle schede, così come era stato ordinato dal Cga, il 30 ottobre del 2013, affidando il compito di controllo ad un funzionario della prefettura. Perché ci sono stati ritardi nei controlli? Chi era il responsabile dell’archivio? Sono interrogativi che hanno bisogno di risposte. Quando, però, è stata depositata la sentenza del Cga, il 5 febbraio del 2014, guarda caso, si è formato un vero e proprio “cartello” dei parlamentari a difesa della poltrona. “Sicuramente non può essere un “patto solidale” fra di loro – aggiunge Gennuso – che potrà occultare la verità. Qualche deputato continua a blaterare non solo nei bar, ma anche nei corridoi della Regione e del palazzo di Giustizia, ma da questo momento in poi affiderò all’autorità giudiziaria ogni forma di calunnia nei miei confronti. Io, tra l’altro, ero l’unico tra i sei deputati proclamati eletti nell’autunno del 2012 ad avere interesse affinchè si andasse non soltanto al controllo dei verbali, ma anche alla conta delle schede”. Secondo l’ex deputato dell’Mpa-Pds, altro fatto grave, è che si tende a diffondere notizie che non corrispondono alla realtà. “In tutta questa storia – prosegue Gennuso – con il ritono alle urne, non ci sono in gioco le preferenze personali dei candidati, ma i voti attribuiti alle liste dei partiti o di Movimenti, per il quorum. Quindi se nei nove seggi, tra Pachino e Rosolini, dove il Cga ha sentenziato il ritorno al voto ci sono candidati con poche preferenze, non si può dire altrettanto delle liste a essi collegati”.
Pippo Gennuso conclude affermando che porterà avanti questa battaglia per il trionfo della “legalità e della giustizia”. “ La presenza di eventuali “poteri forti” in questa storia – dice l’ex deputato – non mi fanno paura. Ho avuto fiducia nei giudici amministrativi prima e adesso rispetto il lavoro che sta portando avanti la Procura di Siracusa. Al presidente della Regione, Rosario Crocetta dico soltanto di dimostrare con i fatti e non con le parole di essere un “paladino” della legalità e della lotta alla mafia, applicando la sentenza pronunciata da un organo dello Stato, firmando il decreto che indica nuove elezioni”.
Siracusa, 12 marzo 2014
f.to
Giuseppe Gennuso
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