“Se il Cga di Palermo con una sentenza depositata il 5 febbario scorso, ha annullato la proclamazione dei deputati eletti in provincia di Siracusa, tuti gli atti del Parlamento siciliano dopo quella data, sono illegittimi”. Lo denuncerò in un ricorso al Tar, informando anche il commissario dello Stato in Sicilia, il prefetto Carmelo Aronica”. Lo afferma l’ex deputato all’Ars dell’Mpa-Pds, Pippo Gennuso. “Significa – aggiunge – che il voto degli articoli approvati dall’Ars sul disegno di legge per la Riforma delle Province è nullo. Così come sono nulli tutti i provvedimenti approvati dall’Assemblea dopo il deposito della sentenza. Su questa vicenda ci sono responsabilità sia del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone”.
Pippo Gennuso, in questa vicenda della ripetizione del voto, che definisce “assurda e incomprensibile”, considera fuori luogo anche le affermazioni degli onorevoli Vincenzo Vinciullo e Bruno Marziano, in merito alla sentenza emessa dal Cga di Palermo, che ordina nuove elezioni per le Regionali del 2012 in tre sezioni di Rosolini e sei di Pachino.
“La legge siciliana in materia di processi amministrativi è chiara a tutti, ma non agli onorevoli Vinciullo e Marziano, i quali continuano a citare leggi superate da decenni ed ignorano il codice del processo amministrativo entrato in vigore nel 2010. Vinciullo e Marziano nella loro immaginazione – afferma l’ex deputato dell’Mpa-Pds – e nella loro analisi approssimativa delle leggi, fanno riferimento ad un comma di un articolo di una legge, degli Anni 50, che regolamentava il cosiddetto reclamo all’Assemblea Regionale Siciliana, che, ai tempi, era l’unico strumento utilizzabile in caso di irregolarità nelle operazioni di voto per le elezioni dei parlamentari regionali. L’affermazione dell’on. Vinciullo, secondo il quale la sentenza del Cga presenterebbe una serie di criticità e sarebbe innovativa, e, quindi di nuova e dubbia interpretazione e applicazione, non corrisponde al vero, in quanto, già in più occasioni, non da ultimo nel Molise, il tribunale amministrativo ha disposto nuove elezioni le cui regole, in riferimento all’elettorato attivo e passivo, sono già conosciute. E comunque l’istanza depositata dall’Avvocatura distrettuale dello Stato, che difende ex lege l’Assemblea Regionale Siciliana e la Presidenza della Regione, tendente ad ottenere chiarimenti da parte del Cga di Palermo, avrà riscontro al massimo nell’arco di una settimana. Resto sconcertato politicamente – prosegue Gennuso – per la difesa d’ufficio di un deputato che si definisce di Centro destra, qual è Vinciullo, che difende a spada tratta il governatore Crocetta. Forse alla Regione c’è odore di rimpasto e nomine? Invito – aggiunge Gennuso – gli onorevoli Vinciullo e Marziano, di avvalersi di un tutore, perché sulla lettura della sentenza mi sembrano piuttosto confusi. E pure è scritta in italiano. Confondono anche la figura del testimone con quella del ricorrente. Siamo al paradosso. Nella sentenza, tra l’altro, non si parla dell’esistenza concreta della “scheda ballerina”, bensì di una potenziale violazione della genuinità delle operazioni di voto che avrebbero potuto portare al fenomeno della “scheda ballerina”. Circostanza di per sé idonea, per giurisprudenza costante, a giustificare l’indizione di nuove elezioni nelle 9 sezioni, oggetto di ricorso. Di conseguenza né la sentenza, né il sottoscritto, né i ricorrenti, hanno leso l’onorabilità dei sette deputati siracusani. Sono d’accordo, però, con l’onorevole Vinciullo, quando lo stesso auspica che coloro che hanno rubato i plichi elettorali dal Tribunale di Siracusa, vengano assicurati alla Giustizia. Io sono stato il primo ad andare in Procura per denunciare la sparizione del materiale elettorale. E dopo la mia deposizione è stato aperto un fascicolo di atti relativi”.
Gennuso poi non le manda a dire neppure all’onorevole Marziano. “ Forse è lui a non essere sereno –ribatte l’ex deputato – La mia serenità è totale, perché credo fermamente nella giustizia. E’ lui che non ci crede, definendo la sentenza emessa da un organo supremo, qual è il Cga ,“abnorme”. L’onorevole Marziano, probabilmente, sta vivendo con ansia il travagliato dramma del Partito democratico di Siracusa, spaccato a metà, dopo il contestato esito del congresso provinciale. Si rassereni, onorevole Marziano. Dovrebbe sapere che le sentenze, piacciano o non piacciano, si applicano”.
Siracusa, 10 marzo 2014
f.to
Giuseppe Gennuso