“Penso di avere subito due attacchi inqualificabili, non vorrei che si arrivasse anche al terzo colpo di pirateria, violando una sentenza del Cga, tra l’altro inappellabile”. Parole forti dell’ex deputato dell’Mpa-Pds, Pippo Gennuso, rimasto vittima di un colossale broglio elettorale in occasione delle Regionali del 2012. Gennuso adesso intende fare sapere all’opinione pubblica che in Sicilia esiste una giustizia a due velocità. Lo farà sabato 8 marzo se nelle prossime 24 ore non arriveranno risposte concrete da parte della presidenza della Regione. “Mi incatenerò davanti il palazzo della prefettura di Siracusa. E se nel frattempo non verranno indette le elezioni nelle 9 sezioni incriminate di Rosolini e Pachino, martedì prossimo, trasferirò la mia protesta davanti la Presidenza della Regione che andrà avanti ad oltranza”.
L’ex parlamentare all’Ars si chiede anche il perché “ da 16 mesi si trova fuori dal Parlamento siciliano, avendo vinto le elezioni? Ho denunciato alla Procura della Repubblica di Siracusa i brogli, la sparizione dei plichi elettorali. Per tre ore ho portato le prove al procuratore Giordano e a tutt’oggi non succede nulla. Pippo Gennuso fa un excursus cominciato il 30 ottobre del 2012.
“Il giorno dopo lo scrutinio – dice con amarezza – sono stati cambiati i verbali. Poi sono spariti i plichi elettorali dal tribunale di Siracusa. E adesso si vuole pure ignorare una sentenza del Cga di Palermo che ordina alla Presidenza della Regione di indire nuove elezioni in nove sezioni? Io non ci sto a questi atti poco trasparenti e chiedo con forza al governatore Crocetta di applicare la legge dello Stato italiano. Non si può essere paladini dell’antimafia soltanto a corrente alternata, la battaglia per la legalità e la trasparenza va sempre fatta, sia per le piccole che per le grandi cose. E per i brogli elettorali sono state violate le regole della democrazia. Da quel che mi risulta, il parere dell’ufficio legale dell’Ars è stato categorico: bisogna tornare alle urne a Rosolini e Pachino. Mi insospettisce la “melina” che sta attuando Crocetta, forse teme per un eventuale “smottamento” del suo Movimento? Credo che su questa vicenda dei brogli elettorali in provincia di Siracusa, ne abbia pure parlato con il senatore del “Megafono”, Beppe Lumia e che quest’ultimo sia a conoscenza dei fatti: ovvero che una mano maldestra ha fatto sparire i plichi elettorali dalla casa naturale dove si amministra la Giustizia. Il senatore Lumia, sulla questione, ha pubblicamente dichiarato “che le sentenze vanno applicate, piacciano o non piacciano”. Debbo pensare – prosegue Gennuso – che l’azione diffamatoria che qualcuno dei deputati siracusani eletti nel 2012 con accordi che fanno tra di loro nelle segrete stanze, possano influenzare il giudizio del presidente Crocetta. Con la mia denuncia, prima ai giudici amministrativi e poi alla Procura della Repubblica, ho scardinato un sistema pericoloso, che ha tutti i connotati delle azioni portate a compimento dai criminali. A questo punto potrei pensare che è a rischio anche la mia incolumità fisica”.