Proclamano lo stato di agitazione le categorie degli artigiani e dei commercianti. La decisione è stata assunta dalla Cna territoriale alla luce della crisi economica e dei comparti produttivi stremati dalle tasse. Nonostante le numerosi riunioni con l’Amministrazione comunale inerenti «i problemi che affrontano le imprese – è scritto sul manifesto in cui si proclama la protesta – non si registrano fatti in grado di invertire la tendenza».
Le imprese della città chiedono urgentemente: «L’assegnazione dei lotti liberi all’interno del cimitero e l’ampliamento di quest’ultimo dal lato che confina con il parcheggio, auspicando una gestione pubblica per rifornire d’ossigeno il comparto edile; conferire l’incarico utile a progettare la zona artigianale in contrada Garzalla, considerato che il comitato per i fondi ex Insicem ha già trasmesso i relativi fondi al Comune; pagare i fornitori dell’ente; ridurre la tassa d’occupazione del suolo pubblico. I commercianti e gli esercenti, grazie al loro lavoro, garantiscono un’importante immagine di Ispica, ma subiscono un aumento delle tasse pari al 700%; sbloccare immediatamente i progetti presentati all’ufficio tecnico per favorire i comparti produttivi».
La Cna territoriale chiarisce che, qualora su questi argomenti non si registrassero soluzioni, adottando consequenziali delibere, le imprese scenderanno in campo attraverso forme eclatanti di protesta. «Stiamo assistendo – conclude il coordinamento Cna – alla paralisi dell’economia. Per questo motivo, occorrono misure eccezionali, utili a garantire la sopravvivenza delle imprese e dell’occupazione locale».