Preavvisi di fermi irregolari. Molti cittadini sono destinatari di comunicazioni preventive d’iscrizione a fermo amministrativo d’auto e di motori per non aver pagato, così si legge nell’avviso, tributi locali riferiti a Ici o a Tarsu. Per contestare l’atto ricevuto, bisogna fare appello alla Sorit e non più alla Corit. È inutile rivolgersi alla Commissione tributaria di Ragusa, in quanto il Comune s’affida da diversi mesi ad un’azienda non siciliana per riscuotere i tributi, Corit, che, nel frattempo, s’è fusa con Sorit. Non si tratta di uno sciogli – lingua alla Totò, ma solo della cruda e, forse, misera realtà.
La richiesta di pagamento, infatti, è stata inviata dalla Sorit, società che ha sede a Ravenna, che, nel 2013, s’è fusa con la Corit, impresa che esercita a Rimini, con la quale l’Amministrazione comunale ispicese, tempo addietro, stipulò la convenzione utile alla riscossione dei tributi. Una scelta, questa, non condivisa e che continua a far discutere. Non è stato infatti considerato un beneficio per la cittadinanza «affidare la riscossione dei tributi locali ad un agente di riscossione con sede molto distante dal territorio ispicese». Un fatto che, oggi come allora, è denunciato da Pippo Barone, presidente di Libertà e Buon governo, ma in questo caso nelle vesti di dottore commercialista, suggerendo «all’amministrazione di intervenire».
La causa principale che ha causato l’irrituale situazione, «forse unica in tutta Italia» come evidenzia Barone «tale da interessare Il sole 24 ore», è da ricondurre al fatto che Corit, oggi Sorit, s’occupa dell’accertamento e dell’invio degli avvisi, mentre l’ufficio Tributi comunale evade le numerose contestazioni che gli ispicesi hanno riscontrato in detti avvisi. «E qui spunta la sorpresa – spiega Barone – le comunicazioni di preavviso di fermo delle auto non tengono conto delle rateizzazione concesse dal Comune, né delle sentenze a favore dei cittadini emesse dai giudici tributari, né del rispetto delle regole e né degli importi minimi stabiliti dalla legge per l’iscrizione del fermo. Infatti – sottolinea – nell’impossibilità di pagare anche poche centinaia di euro, i cittadini dovranno sottrarsi dall’uso di tutti i mezzi a disposizione (necessari allo svolgimento dell’attività lavorativa), compresi quelli che la legge vieta d’essere sottoposti al fermo. Se questo si verificherà – evidenzia – possiamo dire che i diritti dei contribuenti o meglio la libertà degli ispicesi è in pericolo. Ancora una volta, quindi, all’amministrazione comunale si domanda, in primis, di rivedere la convenzione per la riscossione dei tributi locali. E, poi, nell’interesse dei contribuenti, si chiede la sospensione dei 30 giorni concessi da Sorit per la regolarizzazione delle pratiche. Sorit ha – conclude Barone – come unico obbiettivo quello di percepire circa il 50% delle somme incassate dal Comune. Non possiamo permetterci di regalare denaro pubblico. Piuttosto, utilizziamo questi soldi per la formazione del personale comunale».