Eva Brugaletta –
Sensibilizzare contro l’uso di droghe. È uno dei progetti del Rotaract Pozzallo – Ispica, guidato da Tania Alfieri, avviando nelle scuole la campagna informativa contro l’abuso di sostanze stupefacenti. L’Ipsia è stato l’istituto d’istruzione superiore dov’è iniziata la campagna informativa con il supporto del dottor Puzzo, coordinatore della comunità Incontro di Pozzallo.
Le rivelazioni epidemiologiche, sia nazionali che estere, sono concordi nel sottolineare come si sia abbassata l’età nel primo contatto con le droghe, coinvolgendo anche ragazzi delle scuole medie. L’abuso di sostanze stupefacenti è correlata al precedente uso di alcol e tabacco. «Diventa quindi importante – spiega Alfieri – essere presenti nelle scuole con interventi adeguati e campagne informative mirate, in modo da sensibilizzare sui rischi del consumo, non solo gli studenti ma anche la componente adulta del mondo della scuola. L’obiettivo generale è di supportare la scuola e le famiglie per la crescita di una cultura della prevenzione delle dipendenze come parte integrante degli interventi di educazione e promozione della salute, favorendo una riflessione e una corretta conoscenza sul tema delle dipendenze».
Le socie del Club, Maria Sipione e Leidy Roccasalva, rivolgendosi agli studenti, hanno spiegato che «la campagna di sensibilizzazione contro l’uso delle droghe è un modo per il Rotaract di servire la Comunità, trattando l’argomento con tutte le cautele del caso». Bisogna «informare per prevenire e aiutare i giovani a decidere di aiutarsi, facendo scelte giuste: aiutare se stessi per poi aiutare anche gli altri».
«Di droga si muore»: ha invece detto Puzzo, andando dritto al punto e raccontando agli studenti tre episodi di giovani vite stroncate dall’uso delle droghe anche dette “ leggere”, o per malattie fulminanti causate dal consumo di sostanze stupefacenti. Cercando di far comprendere ai giovani che «la suddivisione in droghe pesanti e leggere è in realtà illogica, atteso che anche le droghe leggere creano dei danni neurologici irreversibili». E che «vi è una linea sottile nel passare tra una droga leggera e una pesante, anche se ciò a livello scientifico non è provato, dalle testimonianze dei ragazzi della comunità è emerso che molti hanno iniziato a fare uso di cannabis per poi passare all’eroina e ad altre sostanze più pesanti. I ragazzi d’oggi vivono un momento – ha concluso Puzzo – in cui vogliono provare emozioni sempre più forti e esperienze eccessive per colmare vuoti di affetto o per sentirsi parte di un qualcosa, vittime di un disagio sociale che pesa sulle loro menti, emarginandoli dalla realtà, con il rischio di rovinare la loro vita, perché esperienze di tale portata possono solo trasformarsi in errori, da cui è difficile uscire».