Eva Brugaletta –
Il marito violento se la cava coi soli arresti domiciliari. I carabinieri di Ispica, che hanno fatto scattare le manette ai polsi dell’uomo, probabilmente, hanno sventato l’ennesimo femminicidio, ma i reiterati maltrattamenti alla moglie non sono bastati a rinchiuderlo in carcere, infliggendo ad uno uomo brutale una pena esemplare. La moglie ha subito vessazioni e la collaborazione coi militari ha impedito che la situazione da drammatica divenisse tragica. Ma i carabinieri che potere hanno di fronte a un giudice che ritiene un persecutore seriale in grado di stare ai domiciliari? In ogni caso, G. F., 57 anni, ispicese, risponde del reato di maltrattamenti in famiglia, ingiurie, minacce aggravate e atti persecutori nei confronti della moglie, nonché del reato di danneggiamento.
L’ultima violenza subita dalla moglie s’è consumata nella tarda serata del 22 novembre. Una pattuglia della Stazione di Ispica è intervenuta mentre era in corso la lite in famiglia, trovando la moglie spaventata, agitata e esasperata. La donna ha riferito che, poco prima, il marito, per l’ennesima volta, le aveva usato violenza, sfondando con una mazza di ferro e legno la porta della camera da letto dove stava riposando. E, dopo aver distrutto la stanza, ha minacciato la moglie di morte.
La donna, esasperata dall’aggressività del marito, già nel 2011 aveva presentato querela ai carabinieri, i quali l’hanno deferito in stato di libertà per maltrattamenti, minacce aggravate e lesioni avvenuti tra il 2007 e il 2011. Un ulteriore episodio di violenza è stato denunciato dalla donna un mese fa, che non ha nascosto un fondato timore per l’incolumità propria.
In tale contesto, quindi, è stata essenziale la tempestiva segnalazione della donna ai carabinieri, consentendo l’immediato intervento che ha posto fine ai maltrattamenti, evitando conseguenze più gravi.
Tenuto conto delle precedenti querele, dei fatti accaduti due sere fa e dello stato psicologico della donna, tale da farle cambiare le abitudini, i carabinieri hanno proceduto all’arresto dell’uomo. Ma, al termine delle operazioni, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, il marito violento è stato solo ristretto ai domiciliari.
La violenza sulle donne, lancia uno spunto di riflessione la senatrice Venera Padua, «non è un’emergenza ma l’esito di una società che pone uomini e donne in una relazione di disparità e subalternità. La violenza domestica non è mai un fatto privato».
La ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa firmata ad Istanbul definisce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani fondamentali.