Gianni Stornello è il segretario del Partito democratico. La Commissione provinciale(alla quale aveva rimesso il mandato dimettendosi subito dopo una paradossale elezione frutto di una «irrituale» votazione segreta, riportando 31 voti a fronte di 36 schede bianche, richiestada alcuni iscrittidopo averlo riconfermato segretario per acclamazione), ha convalidato il congresso, dichiarando eletti il segretario e il coordinamento. La decisione dell’organismo provinciale di garanzia chiude sul piano formale la vicenda legata al rinnovo delle cariche. Ma, sul piano politico, la faccenda rimane aperta. Secondo indiscrezioni, Stornello chiederà la “testa” dei suoi “aguzzini”, che, a quanto pare, sono un gruppo di dissidenti democratici legati al consigliere Pierenzo Muraglie (fautore, sembra, delle larghe intese col Pdl alle quali Stornello strenuamente s’oppone) e al segretario dei Giovani democratici, CarmeloCirmena, che, pare, abbia rivolto parole durissime al segretario. Ma Stornello tace e non rilascia dichiarazioni.
Conferma invece le indiscrezioni il consigliere comunale Meluccio Fidelio, capogruppo di Cantiere popolare (Cp), sottolineando che, quanto accaduto nel Pd, «confermato la denuncia avanzata in precedenza dai consiglieri del suo partito sulle larghe intese che i consiglieri Muraglie e Giuseppe Roccuzzo già attuano e intendono proseguire in consiglio comunalecon la maggioranza.Il caso più eclatante – spiega Fidelio – é quello del Piano regolatore generaleadottato nel 2011. Dopo tutte le inadempienze legate al Piano, oggi, il Comune si trova in mora, diffidato e commissariato dalla Regione.A lanciare la ciambella di salvataggio ci pensano i consiglieri del Pd : il27 settembre 2013, in un documento firmato daMuraglie e Roccuzzo, si chiede la convocazione del consiglio utile a far revocare la delibera d’adozione del Prg; i consiglieri democratici s’alleano sottobanco con l’amministrazione per revocare il Piano, necessario per Ispica, ma un impedimento e un peso per gli amministratori».
Stornello è stato quindi silurato poiché non s’è piegato alle larghe intese alle quali lavorano alcuni colleghi di partito. Ma se il segretario del Pd s’oppone, il neo coordinatore del Popolo delle libertà,Tony Blandizzi, invece, apre alle larghe intese.
Blandizzi, entusiasta dicoordinare il Pdl in attesa degli esiti del Consiglio nazionale del partito che si svolgerà il prossimo 8 dicembre,metterà a frutto la notevole «esperienza partitica maturata negli anni», cercando di «far approdare la politica nel terzo millennio». Rendere quindi la politica «moderna», epurandola dalle ideologie. «Destra e sinistra – dice Blandizzi – non hanno più ragione d’esistere. Nella risoluzione delle difficoltà che indeboliscono i cittadini, le ideologie non aiutano. Bisogna attuare politiche delle idee – aggiunge – sviluppabili solo attraverso il superamento delle difficoltà d’appartenenza a questo o quell’altro partito. Non sarebbe un male prendere spunto dalle grandi coalizioni politiche tedesche. Lavorerò infatti – conclude – per le larghe intese».
Nelle larghe intese di Blandizzi è inclusa anche la moglie Anna Infanti, consigliere comunale indipendente nella maggioranza dominata dal pdl.