La folle corsa di un’auto travolge e uccide l’autotrasportatore Pino Rosa, 51 anni, e ferisce gravemente il figlio della vittima, mentre sedevano ai tavolini all’esterno di un noto bar del centro cittadino, a consumare una bevanda sotto il gazebo del locale. L’uomo è giunto cadavere all’ospedale Maggiore di Modica. I sanitari del pronto soccorso non hanno potuto far altro che constatarne il decesso e comunicare la tragica notizia ai familiari, ora in preda al dolore per la grave (e assurda) perdita del congiunto, ma dignitosi nell’affrontare la tragedia che ha loro sconvolto la vita. Sarà l’esame autoptico a stabilire la causa e il momento esatto della morte di Rosa.
Il giovane, V. R. compirà 21 anni ad agosto, è fuori pericolo. Si trova ora ricoverato nella divisione d’ortopedia del nosocomio modicano. I sanitari del Pronto soccorso hanno stabilito una prognosi di trenta giorni cagionata dalle fratture all’omero e alla gamba, che richiederanno un intervento chirurgico per ristabilire le condizioni fisiche del ragazzo.
Risulta invece indagato per omicidio colposo il conducente della Peugeot 1007 che ha travolto i due uomini. Si tratta di F.M., 32 anni, ispicese, uscito praticamente illeso dal rocambolesco incidente. La corsa della sua auto è stata fermata da un’altra vettura parcheggiata poco distante dal bar. La fuoriuscita dell’airbag dimostra il forte impatto con l’altro veicolo che sostava in parcheggio e, soprattutto, fornisce l’idea della velocità non proprio contenuta del mezzo, che ha pure trascinato e distrutto una fioriera di notevole peso. La macchina, ridotta quasi a rottame, è stata posta sotto sequestro dai carabinieri della locale Stazione che si occupano della faccenda.
È stato un mezzogiorno di fuoco, quello che sì è consumato ieri negli immediati pressi di piazza dell’Unità d’Italia, il salotto ispicese. Avrebbe dovuto essere una domenica di relax e riposo per la famiglia Rosa. E, invece, la capatina domenicale al bar preferito s’è trasformata in tragedia. Mentre padre e figlio consumavano quanto ordinato, seduti comodamente a chiaccherare in un tavolino all’esterno del locale, un’auto ha improvvisamente deragliato, salendo sul marciapiede, percorrendo in lunghezza tutto lo spazio sottostante al gazebo del bar, spazzando via tutti i tavoli e le sedie e travolgendo i due uomini.
Pino Rosa è stato centrato in pieno. È stato trascinato prima dalla vettura, battendo il capo sul parabrezza riducendolo in frantumi. È stato poi sbalzato in aria e ruotando all’indietro è precipitato al suolo, giacendo supino, privo di conoscenza, in una pozza di sangue.
Il figlio è stato trascinato e scaraventato a terra con violenza, ferito, ma desto e vigile: ha capito subito l’estrema condizione di gravità in cui versava il padre. Per fortuna lui è sopravvissuto.
Anche un’altra giovane donna, C.D.G., ispicese, 20 anni, è rimasta ferita da una scheggia partita come un missile dalle macerie causate dall’auto impazzita. La scheggia le ha procurato un taglio sulla fronte che ha richiesto pochi punti di sutura. Non è stato quindi necessario il ricovero.
Stava per essere travolto dalla folle corsa della vettura anche un altro ignaro cliente. L’uomo ha fatto un balzo felino all’indietro: la presenza di spirito gli ha salvato la vita.
Dopo, è stato il caos. L’esterno del bar sembrava il frutto della deflagrazione di una bomba. I soccorsi sono stati subito avvertiti, così come i carabinieri e la Polizia municipale. Sono occorse due ambulanze del servizio 118 per trasportare d’urgenza i feriti in ospedale, giunte circa venti minuti dopo la telefonata.
I titolari del bar sono stati i primi ad intervenire e ad aiutare i feriti. Hanno tenuto sotto controllo la situazione in modo egregio, preoccupandosi di tranquillizzare e immobilizzare il giovane steso a terra ferito per non aggravare le già critiche condizioni fisiche.
Purtroppo, le gravi condizioni di Pino Rosa sono state immediatamente chiare agli operatori di primo soccorso del 118, che, si sono lanciati nella folle corsa verso l’ospedale, facendo l’impossibile per tenerlo in vita. Ma non c’è stato niente da fare, il musicista Pino Rosa, l’uomo dall’espressione rassicurante, una persona onesta e ligia al dovere è stato brutalmente strappato alla vita, come hanno confermato i sanitari del Pronto soccorso del Maggiore.
La famiglia Rosa è una famiglia di musicisti. La vittima, in particolare, era un componente della banda musicale Città di Ispica. ai figli ha trasmesso il gene della musica oltre ad una viscerale passione per questa nobile arte.
In via D’Azeglio, dove abitano, è un via vai continuo di gente. Sono in centinaia le persone che esprimono cordoglio ai Rosa, una famiglia rispettata e veramente amata da tutt