Eva Brugaletta –
Dopo il vecchio mercato e il verde attrezzato Brancati, si verifica una «una nuova e grave privatizzazione di uno spazio pubblico». L’Oasi degli anziani è stata ancora affidata ai medesimi privati, lo denunciano i consiglieri comunali Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo (Pd), proponendo di «ritirare la delibera che dispone la concessione» e «l’emissione di un bando per coinvolgere più privati e assicurare il ruolo pubblico dell’area».
La concessione a privati dell’Oasi degli anziani a Santa Maria del Focallo è stata concessa, secondo quanto reso noto da Muraglie e Roccuzzo, in comodato gratuito per sei anni ad una società. «Un’amministrazione che – evidenziano i consiglieri democratici – riceve una richiesta di concessione di quell’area, non sappiamo fino a che punto spontanea o concordata, avrebbe dovuto verificare, con un apposito bando, se altri privati fossero stati interessati a sviluppare un progetto per una sua adeguata valorizzazione. E, poi, vagliare le varie proposte e sceglierne una, la più conveniente per il Comune, cioè per la collettività. Quindi, trasparenza e pari opportunità fra privati. E questo – proseguono – mentre alla famiglia Milana si nega il diritto acquisito e sancito da un impegno preso dallo stesso Comune, di rioccupare il chiosco di piazza Unità d’Italia. L’amministrazione Rustico utilizza due pesi e due misure, favorendo gli amici di corte e negando il diritto al lavoro ad altri».
A Muraglie e Roccuzzo non sfugge peraltro il particolare che «la società affidataria dell’Oasi degli anziani è, sostanzialmente, la stessa che nel recente passato ha curato una serie di eventi per il Comune, avanzando con tutta probabilità crediti non ancora saldati». È probabile che, in alcuni casi, «cambi il nome delle società ma non le persone fisiche realmente coinvolte». Si domandano infatti se «c’è un legame fra la concessione dell’Oasi e i debiti che il Comune potrebbe ancora avere con questi privati. Non vorremmo che – evidenziano i consiglieri del pd – questo provvedimento possa essere solo una sorta di risarcimento».
Il dissesto finanziario del Comune è la conseguenza anche di questo modo d’operare libertà incontrollata del patrimonio comunale. L’Amministrazione avrebbe dovuto garantire una selezione pubblica per affidare l’area, tenuto anche conto che – concludono – il privato in questione è titolare di un’attività commerciale attigua all’Oasi dell’anziano: s’alterano le regole della libera concorrenza, favorendo solo uno».
Non meno duro è risultato essere il documento diffuso dal Movimento cinque stelle nei confronti dell’amministrazione, “rea” d’aver affidato in comodato gratuito l’Oasi degli anziani «mentre il Comune – scrivono i rappresentanti di Cinque stelle – è in fallimento per lo spreco sistematico e continuato negli anni. Mentre le famiglie accettano sacrifici abnormi per saldare i debiti accumulati da chi doveva operare come un buon padre di famiglia e i comunali attendono lo stipendio».