“Pensavamo che di prese in giro i cittadini ne avessero già avute abbastanza, e che col dissesto quantomeno si sarebbe fermata questa pratica tanto cara agli Amministratori, invece siamo costretti ancora a ricrederci.
Mentre il Comune è in fallimento per lo spreco sistematico e continuato negli anni, mentre le famiglie accettano sacrifici abnormi per saldare i debiti accumulati da chi doveva operare come appunto un buon padre di famiglia, mentre i dipendenti comunali attendono lo stipendio da mesi, così come quelli delle società che vantano crediti verso l’Ente, come i fornitori stessi, mentre scorrono le firme dei cittadini per chiedere al Sindaco di assegnare il nuovo chiosco in piazza Unità d’Italia al gestore del vecchio esercizio (come promessogli), mentre i commercianti di tale piazza subiscono i danni causati dalla prolungata chiusura per la sua ricostruzione, mentre tutti gli esercenti pagano migliaia di euro all’anno per poche decine di mq di suolo pubblico, mentre l’Amministrazione è sotto indagine per presunte irregolarità nell’assegnazione a privati dell’ex Mercato e del Polisportivo Brancati, questa si permette ancora di “regalare” per 6 anni (rinnovabili) un’area comunale a S.Maria del Focallo, la cd. “Oasi degli anziani”, immersa tra le dune e il boschetto di acacie, ai soliti amici che si sono già abbondantemente serviti presso la mangiatoia pubblica.
Si evince dalla delibera di Giunta municipale n. 53 del 06 Giugno 2013 che il motivo dell’assegnazione in comodato d’uso gratuito è la solita scusa secondo la quale il Comune ci guadagnerebbe sollevandosi dai costi di manutenzione, come se questa non fosse già consuetudine in un contratto di locazione (a pagamento).
Insomma, la parola chiave è sempre la solita: “riqualificazione”. Col pretesto della riqualificazione (dunque della valorizzazione del territorio), fette enormi di cosa pubblica vengono concesse ai privati. Un metodo deleterio. È come se, ad esempio, un Comune avesse a disposizione uno stadio e si mostrasse incapace di gestirlo. Così, lo stesso stadio viene affidato a privati, che non pagano un euro di affitto. In compenso i nostri eroi curano l’erba, lavano i bagni e si occupano della pulizia e della sicurezza dell’impianto! Ma che bravi! Peccato che, gli stessi privati, incasserebbero un sacco di soldi dalla vendita dei biglietti e delle consumazioni! Questa è imprenditoria?
Facciamo un esempio riferito al locale. Cosa pensereste se Palazzo Bruno, che ha un valore di mercato di svariati milioni di euro, fosse dato in concessione a una multinazionale gratuitatamente, per 6 anni, e questa multinazionale vi facesse un albergo, incassando soldi? Si potrebbe chiamare questa “valorizzazione” oppure saremmo di fronte a un vergognoso scempio con cui la cosa pubbica viene scippata da privati? E ancora: sono fessi quelli che si costruiscono un albergo coi propri soldi? Sono fessi quei commercianti ispicesi che pagano migliaia di euro l’anno per occupare il suolo pubblico? Forse non valorizzano anch’essi il centro e la periferia della città? Eppure pagano, sempre di più.
Con quale faccia si possono chiedere enormi sacrifici ai cittadini, quando gli amici degli amici ottengono concessioni come quelle di cui sopra? Ma come si fa a non chiedere un euro in cambio dell’uso di strutture e spazi pubblici, per fare guadagnare i privati, il cui scopo non è certo fare beneficenza? Ancora prima del diritto, dov’è l’etica in queste operazioni? Ce lo chiediamo da attivisti del Movimento 5 Stelle, ma ancora prima da semplici cittadini che hanno a cuore il proprio territorio e sono preoccupati della disastrosa situazione economica e finanziaria della propria Città.
MoVimento 5 Stelle Ispica”