Eva Brugaletta –
Lo smisurato innalzamento delle dune è un non contenuto fenomeno che irrompe sul litorale ispicese, mentre a Scoglitti l’eccesso di sabbia è rimosso a costo zero.A ciò si aggiunge il trascurato boschetto che insiste sempre sulla litoranea, trasformando due potenti richiami turistici naturali in innaturale disordine. Arginare le dune e curare il boschetto sulla costa, oltre a garantire ordine, igiene e un buon biglietto da visita turistico, nonsbilancia l’equilibrio dell’ecosistema.
Èun allarmante dato di fatto, però, chezoppichila gestione del territorio lungo quasi tutta la costa. Il “quasi” attiene alla circostanzache l’“ordine ambientale” è in qualche modo garantito, solo nei pressi di Borgo Rio Favara. All’interno del perimetro che circoscrive il “resort” le dune di sabbia non insistono sullo spazio che intercorre fra la litoranea e la spiaggia. E quel che è stato rimosso non appartiene probabilmente al novero dei detriti trasportati dal canale dibonifica.
Il punto è però un altro. L’Amministrazione comunale, infatti, non è solo ingiustificata assente riguardo ai problemi costieri, ma sembraquasi del tutto “disinteressata” a quel che non produce “interesse”. Lo dimostra la disinformazione sul fatto che, a Scoglitti, il problema degli eccessi di sabbia è stato risolto a costo zero. Non ci sono voluti esperti, non ci sono voluti progetti, non è servito denaro del Comune per risolvere la questione che impediva di fatto il traffico veicolare, ma anche portuale. È bastato che gli amministratori riflettessero sul fatto che la gestione della costa si trova sotto la l’egida della Regione. La spiaggia è demanio regionale è ciò significa che i problemi di qualsiasi natura in quell’ambito vanno denunciati dai Comuni, ma, poi, risolti dall’ente “superiore” che ha potestà sul litorale. E, producendo un semplice istanza alla Regione, dove si espone il problema, argomentando le conseguenze che esso comporta, l’ente “superiore” è obbligato a rispondere delle criticità che insistono sul demanio che gestisce. Ma, per l’amministrazione comunale ispicese, formulare la semplice idea di produrre una simile (e banale) istanza sembra, quasi fantascienza.
Gli ispicesi sono sommersi dunque, anche dalla sabbia e, purtroppo, non solo dai debiti che altri, irresponsabilmente, hanno contratto.