Io, Cinzia Spadola, presidente eletta all’unanimità del Movimento politico-culturale Civica, durante l’assemblea dei soci di sabato 16 marzo ho rassegnato le mie irrevocabili dimissioni dalla carica.
Le motivazioni, ampiamente illustrate nel discorso di apertura, si possono riassumere come segue. Civica è nata come un gruppo eterogeneo di persone, unite per raggiungere il comune obiettivo di offrire una possibilità di vero cambiamento, puntando su due caratteristiche fondamentali: le competenze e la costituzione di una nuova classe dirigente che non utilizzasse le becere modalità di una politica oramai sconfessata dal degrado che essa stessa ha prodotto.
Da quando, però, Civica ha intrapreso il cammino verso la competizione per le elezioni amministrative, si è creata una netta spaccatura all’interno del gruppo tra chi voleva perseguire la coerenza al progetto iniziale e chi voleva deviarlo lungo un solco diverso. Si sono innescati meccanismi che non possono essere tollerati perché minano la fiducia reciproca che deve essere il presupposto fondamentale di un gruppo.
In occasione dell’assemblea del 16 marzo dunque, non potendo più essere garante in qualità di presidente della tenuta della linea dichiarata da Civica, ho dato le mie sofferte dimissioni nel segno della grande responsabilità che è insita in tale carica e di una profonda coerenza politica.
La presidente dimissionaria Cinzia Spadola
COMUNICATO STAMPA DIRIGENTI
Il presidente del movimento politico-culturale “CIVICA” si è dimesso. Il progetto politico è fallito.
Sono stati traditi i principi di cambiamento, rinnovamento e trasparenza attorno ai quali era nato il progetto “Civica” e, per questo il responsabile della Commissione di Garanzia, Carlo Failla, il responsabile organizzativo, Lino Quartarone, il responsabile della Commissione linee programmatiche, Francesco Giunta, e il membro del Direttivo Giuseppe Failla, si sono irrevocabilmente dimessi.
Dichiariamo che alcuni membri provenienti da esperienze partitiche, oggi soci attivi e membri degli organi dirigenti di Civica, hanno messo in campo proprio quei metodi della vecchia politica che Civica doveva sconfessare, portando all’implosione il progetto politico presentato il 27 gennaio all’auditorium.
Sono emerse in assemblea due visioni politiche diametralmente opposte e non conciliabili. La scelta di lasciare Civica, rifiutare le scellerate e perdenti scelte che un gruppo politico interno vuole perseguire non è per noi un gesto di arresa, ma un segno di grande responsabilità. Lo facciamo, insieme a tanti soci, per onorare i principi di coerenza politica e di credibilità che abbiamo condiviso con tanti concittadini e che ci hanno spinto a dare vita al progetto Civica.
Altrettanto responsabile è denunciare all’opinione pubblica questa deriva che colloca Civica tra le forze politiche locali che non rappresentano più il cambiamento e l’alternativa all’esistente.
Quartarone Lino Failla Peppe Giunta Francesco Failla Carlo