La Sala degli Stemmi del Palazzo del Governo di via Roma, ha ospitato, stamane, la presentazione della “Ventunesima edizione della giornata di Fai di primavera”. Alla conferenza stampa hanno preso parte il presidente della Provincia Regionale di Siracusa On. Nicola Bono, il commissario straordinario del Comune di Siracusa il prefetto Alessandro Giacchetti, il presidente provinciale del Fai il dottore Gaetano Bordone , l’ex soprintendente ai Beni culturali l’architetto Mariella Muti e l’architetto Sergio Cilea responsabile provinciale culturale del FAI.
La delegazione FAI di Siracusa ha deciso di mettere sotto la luce dei riflettori, per queste giornate di Primavera, che saranno venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 marzo, il Carcere borbonico di Ortigia che è di proprietà della Provincia Regionale di Siracusa.
Il presidente Bono ha aperto i lavori spiegando le problematiche che riguardano il monumento: “E’ l’unica opera pubblica per cui non siamo riusciti a trovare una soluzione in grado di recuperare l’importante monumento. A tante incompiute, che ho trovato al momento del mio insediamento, abbiamo dato una soluzione ad altre , come nel caso dell’ex cinema Verga, le daremo a breve, purtroppo, a questa incompiuta storica non siamo riusciti a dare risposte per una duplice ragione. L’idea formulata dalla precedente amministrazione era di farlo diventare , con il project financing, un hotel a cinque stelle. Il Consiglio comunale di Siracusa, che ha competenza in materia, ha cambiato questa destinazione d’uso, trasformandola da albergo di lusso a contenitore culturale. Solo che per fare il restauro in grado di farne una struttura culturale sono necessari non meno di venticinque milioni di euro che ovviamente non abbiamo! La Provincia ha fatto degli interventi conservativi, grazie ai fondi della legge 433 del 90, che sono serviti a mettere in sicurezza la struttura ed ha anche attivato un servizio di sorveglianza, che ha impedito che l’immobile diventasse una discarica, ad opera di qualche sporcaccione, o che intrusi lo trasformassero in loro dimora. Purtroppo come ho denunciato, la settimana scorsa alla Magistratura, nel Sud Italia non possiamo permetterci di lasciare non spesi 20 miliardi di fondi europei per colpa di burocrati o politici incapaci. Se avessimo potuto utilizzare i fondi europei POIN Cultura e turismo e PO FERS, avremmo potuto restaurare l’immobile, magari per realizzare un Centro congressi collegato all’ex cinema Verga ormai in definizione. Ritengo, infatti, opportuno che l’uso più idoneo per l’ex carcere potrebbe essere proprio quello di Centro congressi, magari con accorgimenti e ipotesi di intervento che deriverebbero da un concorso di idee, preferibilmente, a livello internazionale”.
Il Commissario Giacchetti ha tessuto le lodi all’iniziativa del Fai,l’ex soprintendente Muti ha rilanciato l’idea di farne un archivio storico cittadino e quindi la Casa del Cultura. Il presidente provinciale del FAI, Gaetano Bordone ha auspicato che il concorso di idee metta in campo una proposta valida da finanziare nel prossimo sessennio dei finanziamenti europei: “Ci sono degli impedimenti strutturali reversibili che possono portare al pieno recupero della struttura”. Infine l’architetto Cilea ha ripercorso brevemente le tappe che hanno segnato la vita del carcere borbonico: “La Casa con un occhio, così era conosciuto il carcere borbonico, fu realizzata su progetto di Luigi Spagna, come esempio di carcere trasparente , ecco il motivo delle grandi finestre che caratterizzano l’edificio, perchè questo avrebbe favorito il recupero dei carcerati, noi dobbiamo invece “recuperare” questo importante monumento”.