La città di Rosolini si sta avviando verso le amministrative.
Come ci si aspettava molti hanno ricevuto la grazia divina di diventare all’improvviso “Salvatore della Patria”, la persona giusta da votare nonché “so tutto io, votatemi che aggiusto tutto, perché ho lasciato il mio partito e ho dato vita ad un nuovo movimento che soddisfa i tuoi bisogni”.
Riflettiamo. Diffidiamo dai soggetti soprannaturali che sbucano a destra e a manca sostenendo di essere il risolutore dei problemi e che si presentano con una nuova maschera sperando di prendere in giro l’elettore.
Quest’anno e giunto il momento di prenderci le giuste responsabilità di cittadini e di votanti. Dobbiamo fare un’attenta analisi delle persone che si fanno avanti, dargli un peso e se nessuno riteniamo capace di amministrare, andiamole a cercare le persone giuste o facciamoci avanti noi stessi, anche col rischio di presentare diecimila candidati.
Comunque, sono convinto che gli individui giusti ci sono a Rosolini, basta saperli riconoscere, sbattendo però le porte in faccia ai canoni del favore e del contentino. Ci sono e sono quelli che hanno sempre lavorato e sono sempre stati vigili alle vicende cittadine.
Noi giovani abbiamo un’idea di riscatto e rinascita, alla quale non possiamo rinunciare. Viviamo un disagio, che ci nega l’opportunità di auspicare, di provarci e mettersi in gioco a partire dalle proprie capacità e conoscenze. Il periodo che stiamo vivendo ha modificato le nostre aspettative sul futuro e quindi abbiamo l’obbligo di riflettere in profondità su come funziona la nostra società, per compiere valutazioni in modo consapevole, ma soprattutto per capire quali possibilità di cambiamento ci sono e soprattutto in quale direzione orientare questo cambiamento.
Dobbiamo affrontare questa sfida per modellare le forme della politica e ridare ad essa il ruolo e la dignità che questi anni di malgoverno hanno negato. (cit. congresso GD Sicilia)
Noi questo possiamo e dobbiamo farlo a Rosolini, la realtà che viviamo quotidianamente. Il nostro reale impegno è di porci l’obbiettivo di diventare attori del cambiamento, soggetti della politica, piuttosto che rimanere semplici spettatori della scena. Siamo capaci di farlo perché lo abbiamo fatto. Il nostro compito deve essere quello di elaborare una proposta politica che ci consenta di porci in atteggiamento propositivo rispetto ai bisogni degli attori sociali, i cittadini soprattutto. Dobbiamo riscattare la politica ed essere il punto in cui nasce una nuova politica. Per ottenere ciò bisogna essere compatti e dialogare coniugando esperienza e freschezza. Bisogna far nascere una classe dirigente a Rosolini che sia del presente e del futuro, espressione delle molteplici esigenze della società. Gli obbiettivi devono essere quelle che sono le necessità dei cittadini. L’agire deve essere sensato. Occorre una classe dirigente che analizza, valuta e agisce razionalmente.
Grande considerazione devono avere le politiche sociali; le famiglie disagiate, gli studenti, i disoccupati, gli orfani devono avere maggiori opportunità, hanno diritto a maggiori servizi. Mi riferisco agli asili nido, a centri accoglienza, alla biblioteca e l’elenco potrebbe ancora continuare. Dobbiamo valorizzare le risorse a disposizione e spenderle nel modo più opportuno e ragionevole. Il piano regolatore va rivisto secondo canoni che non favoriscano il politico che dà il contentino all’amico, ma le necessità paesaggistiche e urbane. Ed ancora la raccolta differenziata, di cui se ne fa un gran parlare e tutto finisce lì; il risparmio energetico, la formazione e la cultura, la viabilità, la rivalutazione dei tanti parchi giochi, il verde e tutto ciò che è possibile e in questi ultimi tempi è mancato ai rosolinesi. Il tutto, RIBADISCO, nella consapevolezza di quali possibilità di cambiamento ci sono, per non creare false aspettative ed illusioni da promesse inutili, come fanno soggetti o insiemi di soggetti che sono sempre stati nascosti e ad un passo dalle elezioni escono fuori come le “lumache quando piove” presentandosi sotto il nome di una lista e riversare annunci di cambiamento che tanto assomigliano alla “Città di Utopia” di Tommaso Moro, ma non sono altro che escamotage per conquistare una poltrona all’amministrazione e riscaldarla per cinque anni.
Le persone giuste ci sono. Bisogna riconoscerle e dargli fiducia. Bisogna crederci.
Segretario dei Giovani Democratici di Rosolini
Giuseppe Melilli