Il grande cuore di Zorba: da “la storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepùlveda.
programma:
04 dicembre 2012 h 09:30 – 11:30 doppio matinée – Teatro Vittorio Emanuele di Noto – P.zza XVI maggio, 1
05 dicembre 2012 h 09:30 – 11:30 doppio matinée – Teatro Vittorio Emanuele di Noto – P.zza XVI maggio, 1
06 dicembre 2012 h 09:30 – 11:30 doppio matinée – Teatro Vittorio Emanuele di Noto – P.zza XVI maggio, 1
Il teatro di Noto, conscio dell’imprescindibile ruolo di formazione che ha la fucina teatrale nella crescita di futuri cittadini ricchi di coscienza sociale e forti della capacità d’uso di nobili strumenti e valori, propone anche quest’anno la sfida del “teatro ragazzi”. Il teatro è un luogo in cui bambini e adulti possono condividere un’esperienza fatta di avventure in cui stare stretti a sognare, a ridere e a tremare; un’esperienza fatta di mondi vicini e lontani, mondi in cui ci si può perdere per ritrovarsi un po’ più grandi o un po’ più piccoli.
“Il grande cuore di Zorba” ci racconta una favola che va al di là della diversità, che vuole mostrare come quasi tutto sia possibile quando c’è forza di volontà, coraggio e amore. Romanzo emblematico perché pensato per un pubblico di giovanissimi, ma paradigma dei principi che hanno ispirato una vita da letterato controcorrente come quella di Sepùlveda. Il cileno, infatti, lo scrisse in seguito al colpo di stato di Pinochet, che lo vide arrestato e torturato e solo grazie all’intervento di Amnesty International, poi scarcerato. Fece teatro, ma per gli argomenti trattati venne arrestato nuovamente con una condanna all’ergastolo che fu commutata in esilio, grazie al secondo intervento di Amnesty. Fu poi giornalista ad Amburgo dove si trasferì in seguito alla vittoria della rivoluzione di Bolivar. E così, come la gabbianella, ritrovò il senso della libertà ad ali spiegate.
Il romanzo si apre con il tuffo di una gabbiana di nome Kengah che è in cerca di cibo nel mare del Nord. Con sforzo riesce, nonostante le macchie di petrolio, a raggiungere Amburgo, dove precipita quasi in fin di vita su un balcone di una casa. È qui che la gabbianella incontra Zorba, un gatto nero, grande e grosso, a cui lei affida l’uovo che ha deposto. Kengah oramai priva di forze strappa una promessa al gatto. Gli chiede di covare l’uovo, di prendersi cura del pulcino e di insegnargli a volare.
Zorba capisce che la gabbianella sta per morire e delira, ma quella che sembrava una richiesta impossibile si realizzerà grazie al gatto e ad i suoi amici Diderot, Colonnello e Segretario, personaggi alquanto strani, che con dedizione e affetto si prendono cura di Fortuna, la piccola gabbianella.
Per quanti sforzi facciano, Zorba e i suoi amici da soli non riescono a far spiccare il volo alla gabbianella, hanno bisogno di qualcuno che sia in grado di dargli una mano. A questo punto i gatti sono costretti a rompere un tabù e a parlare in una lingua diversa dalla loro, vanno a chiedere aiuto all’unico individuo che pensano sia in grado di fargli mantenere la promessa: un uomo, un poeta dall’animo nobile e sensibile che riesce a comprendere la loro richiesta.
Tema della diversità e della necessità di trovare un punto comune che riesca ad avvicinare, partendo dalla comunicazione e dalla condivisione.
La Compagnia Trinaura, sotto la direzione di Tatiana Alescio, ci regalerà quest’avventura per occhi e i cuori che imparino a volere.
L’ufficio Stanpa