– COMUNICATO STAMPA –
Nelle prime ore della mattinata odierna, la Polizia di Stato appartenente al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Noto, coadiuvata da personale della Squadra Mobile di Siracusa, ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere n. 14028/12 R.G. G.I.P. e 8014/12 R.G.N.R. del 20/11/2012, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania Giuliana Sammartino, su richiesta dei Sostituti Procuratori Distrettuali della Repubblica Luigi Lombardo e Andrea Ursino di questa D.D.A., nei confronti dei sottonotati:
1) ALBERGO Waldker Domenico, n. a Noto classe1962, ivi residente, pluripregiudicato;
2) ALBERGO Corrado, n. a Siracusa classe 1984, residente a Noto, pregiudicato;
3) MONTESANO Rosario, n. a Noto classe 1990, ivi residente, pregiudicato.-
Sono indagati a P.L., sempre nell’ambito dello stesso procedimento:
4) ALBERGO Concetta, n. a Siracusa classe1985, residente a Noto;
5) ALBERGO Salvatore, n. a Noto classe 1989, ivi residente.
Gli arrestati sono ritenuti responsabili di due distinte vicende criminose.
Con riferimento alla prima è configurato, a carico degli indagati, il delitto di estorsione, per avere, in concorso tra loro e con il contributo prevalente di ALBERGO Waldker, personaggio di spicco del clan mafioso Trigila di Noto, costretto la parte offesa del reato a trasferire loro la proprietà di un notissimo esercizio commerciale sito nel centro storico di Noto.
Gli indagati sono altresì accusati del reato di incendio doloso, per avere, in concorso tra loro avvalendosi di ALBERGO Corrado e MONTESANO Rosario quali esecutori materiali, danneggiato, dandola alle fiamme, una autovettura di proprietà della vittima del reato.
Ancora, i medesimi indagati sono ritenuti responsabili, quali istigatori e mandanti, del furto e danneggiamento in più circostanze, di una abitazione residenziale estiva appartenente alla vittima dell’estorsione.
Con riferimento alla seconda vicenda criminosa, ALBERGO Waldker e ALBERGO Concetta sono ritenuti responsabili del reato di appropriazione indebita e violenza privata, in danno di due persone benestanti di Noto, perché, avvalendosi della caratura criminale dell’ALBERGO Waldker, si appropriavano una ingente somma di denaro, prelevandola da un conto corrente bancario delle vittime di cui ne avevano la disponibilità e utilizzandola per l’acquisto di un altro esercizio commerciale posto nel centro storico di Noto.
Con riferimento ad entrambi gli esercizi commerciali di cui sopra, ALBERGO Waldker, in concorso con i figli Concetta e Salvatore, è ancora accusato di aver eluso le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, attribuendo fittiziamente la titolarità e la proprietà dei due esercizi commerciali sopra menzionati ai suddetti figli, onde evitare il sequestro e la confisca dei beni.
Fatti accaduti in Noto dal mesi di ottobre 2010 fino al mese di aprile 2012.
Giova evidenziare che l’indagine ruota intorno alla persona di ALBERGO Valdker, personaggio di grande spessore criminale, l’ultimo dei capi storici del clan TRIGILA ancora in libertà (gli altri capi storici – Pinuccio TRIGILA, detto “Pinnintula”, e MONACO Angelo, recentemente condannato nel processo “Nemesi” ad anni undici di reclusione, – sono da tempo detenuti). ALBERGO Valdker vanta ben tre condanne passate in cosa giudicata per associazione per delinquere di stampo mafioso (la prima risalente al 1994, l’ultima al 2009), per essere un esponente di spicco del clan mafioso “TRIGILA”, clan che storicamente ha il controllo delle attività illecite nella zona-sud della provincia di Siracusa; lo stesso vanta anche condanne per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni e illecita concorrenza.
L’indagine che ha dato origine alle misure cautelari è stata condotta dal Commissariato di P.S. di Noto, con il supporto di attività tecniche, ed è stata coordinata dalla D.D.A. di Catania.
La investigazione è stata avviata nell’ottobre del 2010, a seguito di un primo danneggiamento seguito da incendio dell’autovettura cui proprietario era la vittima del reato di estorsione. Sin dalle prime battute furono raccolti elementi sufficienti che consentirono di indirizzare le indagini nei riguardi degli esecutori materiali, del danneggiamento che aveva interessato l’autovettura di cui sopra, individuati in ALBERGO Corrado e MONTESANO Rosario. Il proseguo della indagine permise di assodare che ALBERGO Waldker, avvalendosi della forza di intimidazione che gli deriva dall’appartenenza al clan mafioso “Trigila” di Noto, istigava i suoi correi alla commissione di ulteriori delitti di furto e danneggiamenti sempre in danno della medesima vittima, consistiti nell’introdursi nel mesi di ottobre 2010 e fino al dicembre 2010 nell’abitazione secondaria della P.O., consumando i furti e danneggiamenti in attuazione di precedenti minacce, tanto da costringere la vittima al trasferimento con atto pubblico della proprietà dell’esercizio commerciale sito nel centro storico di Noto. I beneficiari del trasferimento dell’immobile furono identificati nel corso delle indagini nei germani ALBERGO Concetta e Salvatore, figli di Waldker, per un prezzo ritenuto conveniente, in comode rate senza interessi.
Sempre nel corso delle investigazioni, fu accertato che ALBERGO Waldker e ALBERGO Concetta, allo scopo di gestire una ulteriore attività commerciale ubicata nel centrale Corso V. Emanuele, si appropriavano di una ingente somma di denaro che ALBERGO Concetta prelevava dal conto corrente della vittima, sul quale ella era autorizzata ad operare quale delegata; tale somma veniva poi da lei utilizzata, in accordo col genitore Waldker, per l’acquisto di altra attività commerciale; ALBERGO Waldker si preoccupava di minacciare opportunamente le vittime al fine di spegnere sul nascere qualsiasi loro reazione.
Dall’indagine emerge con chiarezza come l’ALBERGO approfitti del suo ruolo criminale per acquisire, a danno dei cittadini onesti, il controllo delle più fiorenti attività commerciali di Noto. La notorietà della caratura mafiosa dell’ALBERGO viene da lui utilizzata per incutere timore ai cittadini di Noto e per costringerli a cedergli le attività economiche che egli pretende gestire personalmente o tramite i suoi figli, quali suoi prestanomi.
Va sottolineata la tempestività dell’intervento della Polizia di Stato e della Magistratura nella repressione di reati oggetto del presente procedimento, la cui consumazione risale all’anno in corso e/o a meno di un anno fa.
Da ultimo, va segnalato che, con l’ordinanza del GIP, è stato disposto il sequestro preventivo delle due riferite attività commerciali oggetto dell’indagine ed acquisite dai prevenuti.-