Chiude i battenti i l Liceo linguistico «Kennedy». Il ventisei novembre la delibera provinciale adottata, che ne sancisce la soppressione , sarà esecutiva a decorrere dal prossimo anno scolastico . Il provvedimento potrebbe compromettere il futuro lavorat ivo di numerosi insegnanti assunti con un contratto a tempo determinato e penalizza sia gli studenti che le loro famiglie. Dopo trentacinque anni di storia, l’istituto d’istruzione superiore, che ha reso all’avanguardia Ispica, è stato forzatamente mandato in pensione da Giovanni Scarso, commissario straordinario della Provincia. Anche se, in modo probabile, quella che appare una decisone drastica e improvvisa bolliva in pentola da chissà quanto tempo, ma i rappresentanti politici ispicesi in Provincia, per paura dell’impopolarità, hanno taciuto il rischio che correva il liceo, senza lottare strenuamente per evitare il peggio.
La prima ad indignarsi e a promettere battaglia e Tiziana Scuto (Movimento del Territorio) che, senza mezzi termini, giudica « un colpo di mano la decisone assunta dal commissario S carso , che, in modo unilaterale , senza confronto con le parti interessate e i r appresentanti del territorio, ha avviato la procedura utile al la soppress ione del « Kennedy » a decorrere da l prossimo anno scolastico 2013, 2014 » .
La delibera numero 382 adottata il 5 novembre scorso prevede infatti la ch iusura definitiva del Liceo linguistico ispicese che ha formato e istruisce in modo proficuo centinaia d i studenti che afferiscono dai c omuni di Ispica, Rosolini, Pachino, Portopalo, Pozzallo, M odica .
Il commissario straordinario della Provincia è stato nominato per gestire l’ordinario. « Appare incongruo , in questa fase, che – spiega Scuto – Scarso si proponga con una delibera straordinaria che, di fatto, chiude una struttura scolastica importante per il territor io, penalizzando un’intera collettività ch e ha già subito numerosi scippi. Non ultimo la soppressione del corso di Laurea in Legge a Ragusa e quel la probabile del corso di Laurea in Lingue. Si tratta di – sottolinea – un provvedimento inopportuno, sbagliato e privo di buon senso che , oltretutto , mette a rischio il futuro lavorativo di numerosi operatori scolastici e penalizza in modo pesante sia gli studenti che le loro famiglie. Era – aggiunge – competenza dei futuri rappresentanti territoriali eletti democraticamente dopo la rimodulazione delle province, valutare l’opportunità di tale eventuale scelta che, tuttavia, andava programmata per tutelare gli studenti e le famiglie adesso allo sbando. Facciamo appello a tutte le forse politiche affinché ci si opponga con forza e determinazione a tale atto prima che lo stesso diventi esecutivo il prossimo 26 novembre, giorno ultimo di pubblicazione. Chiediamo – conclude Scuto – una precisa posizione da parte di tutti i rappresentanti del territorio per salvare un’istituzione scolastica importante che , da trentacinque anni , opera con merito sul territorio di appartenenza»
EVA BRUGALETTA