Rosolini – Doveva essere Rosolini il primo Comune della Provincia di Siracusa, tra quelli che devono ancora consegnare gli impianti idrici e fognari al Consorzio Ato di Siracusa, dove doveva insediarsi il commissario ad acta per procedere a tale adempimento, ma così non è stato. Infatti, l’ing. Salvatore Stagno nominato con Decreto Assessoriale n. 926 del primo giungo scorso, non si è potuto insediare in virtù della energica protesta messa in atto ieri mattina . Come era prevedibile, al suo arrivo in città, il funzionario regionale ha trovato una foltissima rappresentanza di Sindaci e Amministratori, tutti muniti di fascia tricolore davanti l’ingresso principale di Palazzo di Città, a manifestare in modo unitario il disagio dei cittadini avverso la decisone adottata dalla Regione. A dare man forte al Sindaco Antonino Savarino agli assessori e consiglieri comunali rosolinesi, i primi cittadini e amministratori dei Comuni di Canicattini Bagni, Floridia, Buccheri, Carlentini, Ferla, Cassaro, Palazzolo Acreide, Noto, Avola, Sortino, Solarino e Buscemi, esponenti politici provinciali, associazioni e movimenti che lottano contro la privatizzazione dell’acqua. Significativa soprattutto la presenza di Paolo Amenta e quale primo cittadino di Canicattini che in modo particolare vice Presidente dell’Anci Sicilia. “Mi sembra – afferma Amenta – del tutto inopportuna questa forzatura di farsi consegnare gli impianti in un momento particolare per la Regione Sicilia chiamata alle urne fra poco più di un mese. Questa è una vicenda che si trascina pesantemente da anni in quanto non vogliamo assolutamente che la Sai 8 gestisca il servizio idrico integrato perché è venuta meno agli impegni assunti e quindi inadempiente dal punto di vista contrattuale. Alla luce di questo, i Comuni non devono e non vogliono consegnare gli impianti. Diversi volte abbiamo cercato di interloquire con il Governo regionale per spiegare cosa accadde in Provincia di Siracusa ma ad oggi nessun segnale se non quello che ad un mese dalle elezioni, in maniera forzata, sta inviando propri commissari per la consegna. Noi non ci stiamo a questa forzatura, a questa decisione unilaterale e la nostra presenza a Rosolini lo dimostra”. In perfetta sintonia con Amenta il Sindaco Savarino che ribadisce la ferma volontà di non volere consegnare gli impianti eliminando dubbi di sorta. “Noi amministratori non vogliamo consegnare gli impianti perché non lo vogliono i cittadini i quali a gran voce chiedono che la gestione dell’acqua non vada i privati. Questa è una vicenda ingarbugliata dove purtroppo permangono ancora incidenze di carattere giudiziario l’ultima delle quali, in ordine temporale, l’udienza di mercoledì davanti il Tar di Catania per la quale attendiamo le risultanze. Quindi sarebbe stato più opportuno attendere le sentenze prima di “forzare” i tempi. A questo aggiungiamo che siamo a ridosso delle elezioni regionali per cui mi chiedo perché non aspettare il nuovo Governo e conoscere quali eventuali accorgimenti intenda adottare in merito cercando di venire incontro a quelle che sono le legittime e esigenze della collettività . Eccoci– conclude Savarino – allora qui tutti insieme la qualcosa rappresenta un grande successo non soltanto della nostra città ma di tutti i Comuni rappresentatati oggi, in difesa dei diritti dei nostri concittadini e della precisa volontà da essi espressa con il referendum, una unità di intendi che va al di là di ogni colorazione politica”. Il Commissario, prendendo atto della situazione dopo avere interloquito con il Sindaco Savarino ed il Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta ed avere ascoltato le ragioni e le doglianza dei Sindaci, ha preso atto che non vi erano le condizioni per procedere all’insediamento.
Giuseppe Lorefice