Rosolini – Seduta consiliare con finale a sorpresa quella di mercoledì sera nel corso della quale doveva essere trattata la problematiche relativa alla elezione del Collegio dei Revisori. Una querelle che si trascina da oltre un mese e che sta frenando l’attività dei due massimi organi istituzionali della città. Inizio di seduta soft con il prelievo del punto aggiuntivo “modifica del regolamento per la definizione agevolata dei rapporti tributari” approvato all’unanimità con proroga delle agevolazioni a tutto il 30 settembre 2012. Subito dopo, prima che il punto “integrazione del Collegio dei Revisori dei Conti, del componente mancante” fosse incardinato, la Presidente Calvo ha dato lettura di alcuni documenti relativi alla vicenda. Un primo inerente la risposta dell’Assessorato Regionale EE.LL. ad sua nota circa con la quale la legittimava a non inserire all’ordine del giorno il punto richiesto con la mozione votata dagli undici consiglieri comunali di maggioranza nella seduta precedente, l’altro riguardante una nota del dott. Francesco Cavato con la quale dichiarava la validità dei suoi requisiti a ricoprire la carica di Presidente del Collegio dei Revisori. Da qui un intervento energico del consigliere Vaccaro che stigmatizzava il comportamento della Presidente definendolo irriguardoso nei confronti del Consiglio in quando andava a prevaricare quelli che sono le prerogative della stessa massima assise cittadina. Pronta la replica della Presidente che affermava di non avere mai leso il diritto del Consiglio e di non averlo mai bypassato Ne è seguito un vivace ed animato dibattito con interventi delle vari forze politiche tra i quali quello del consigliere del Pd Piergiorgio Gerratana, il quale dopo avere fatto una attenta e chiara analisi della vicenda, faceva la proposta di andare ad integrare il Collegio dei Revisori dei Conti, non di uno solo bensì di due componenti tanti quanti già eletti il 23 marzo scorso non ne avevano i requisiti (Francesco Covato e Maria Giannone). Mentre i consiglieri stavano elaborando la formulazione di un emendamento alla delibera predisposta, il colpo di scena. Interveniva infatti la Presidente Calvo che dichiarava la delibera in questione non emendabile per Legge, per cui la ritirava in quanto presentata dalla stessa e con decisione unilaterale dichiarava sciolta la seduta non essendoci altri argomenti da trattare. Una decisione che coglieva di sorpresa i consiglieri presenti ai quali, tra vibrate proteste, non rimaneva altro lasciare l’aula.
Giuseppe Lorefice