È quasi sicuramente dolosa la natura dell’incendio che ha distrutto i box del canile municipale sito in contrada Speziale. Il sindaco Piero Rustico sembra non avere dubbi e i suoi sospetti sulla matrice non accidentale delle fiamme pare siano stati confermati dai Carabinieri della locale Stazione, presso i quali è stata sporta una denuncia contro ignoti.
Il grave atto commesso ai danni del Comune, che può probabilmente configurarsi come intimidatorio, non è escluso nasca da beghe interne all’ente. Ma saranno le indagini a fare chiarezza, come chiariscono gli inquirenti senza fornire ulteriori dettagli.
Il canile municipale sembra esser però nato sotto una cattiva stella: seppur pronto da due anni, non è mai stato reso fruibile e questo apre nuovi e inquietanti scenari sulla vicenda.
Una pattuglia della Polizia municipale si è accorta dell’accaduto lunedì sera, ma non è escluso che il fatto possa essersi verificato diversi giorni fa e, in modo probabile, lo scorso venerdì. Gli agenti, appurato il fatto, hanno immediatamente richiesto l’intervento dei Carabinieri.
La struttura risulta quindi distrutta nella parte in cui insistevano i box che avrebbero accolto i cani randagi. E le fiamme hanno per fortuna risparmiato l’area adibita ad uffici.
I tecnici comunali Gaetano Gennaro e Natale Lorefice, che avevano curato le fasi di progettazione e di costruzione della struttura, hanno provveduto ad eseguire due sopralluoghi per constatare l’entità dei danni. Ai rilievi ha partecipato il sindaco Rustico, scosso per l’accaduto, ma determinato nella condanna del gesto. Vicino a lui, il vicesindaco Gianni Tringali, che è stato ancora più duro nel bollare il gesto come vile e deprecabile.
Il canile rappresentava un fiore all’occhiello per la città. «Avere ricevuto l’approvazione dell’Asp e l’attesa dell’autorizzazione regionale – spiega il sindaco Rustico – mi rendevano orgoglioso del fatto che il Comune fosse dotato di un canile adeguato alle più attuali normative. L’incendio che lo ha parzialmente distrutto, rendendo inservibili i box deputati ad accogliere i randagi, mi rattrista, in quanto atto di sicura origine dolosa, come ho avuto modo di apprendere dai rappresentanti delle forze dell’ordine che ho ricevuto in Municipio e ai quali ho garantito collaborazione, chiedendo solerzia nelle indagini, per assicurare presto alla giustizia chi si è reso protagonista di un gesto estremo di vandalismo e viltà. Faremo il possibile affinché il finanziamento ministeriale di 100 mila euro, stanziato nel 2010 per l’ampliamento del canile, possa essere adesso riconvertito ed utilizzato per edificare nuovi box. Un’operazione che – conclude – ci permetterebbe di restituirlo alla comunità».
L’edificazione del canile è iniziata nel marzo del 2009, sfruttando un finanziamento ministeriale integrato con i fondi comunali. Rappresentava la naturale conclusione di un iter di prevenzione al randagismo iniziato con con la campagna di registrazione gratuita all’anagrafe canina, con un progetto per l’adozione diretta e indiretta di cani randagi, con la convenzione con la cooperativa Maia per il “ritiro” degli esemplari pericolosi e con la Lav per il progetto di sterilizzazione.
EVA BRUGALETTA