Nell’ultima riunione del Consiglio comunale sono state sollevate polemiche sulla questione legata alla «gestione privata» del Comune .
Pierenzo Muraglie e Giuseppe Roccuzzo, consiglieri comunali del Partito democratico hanno denunciato «la gestione privata e a conduzione familiare della cosa pubblica. Rispetto all’avvicendamento in giunta, a prevalere, è infatti stato il criterio del nepotismo: Tiziana Moncada, cugina dei fratelli Marco (ex assessore) e Titta Genovese (consigliere comunale) e Marco Santoro (assessore) nipote del consigliere Mario Santoro. Pur di non lasciare la poltrona, il sindaco Piero Rustico è pronto a cedere ai diktat imposti da un consigliere o da una congrega familiare. Riteniamo necessario che la città si liberi da chi fa politica per raggiungere interessi personali o di famiglia».
L’ultimo consiglio comunale, aggiungono Muraglie e Roccuzzo, ha portato a galla «l’ingordigia politica del centrodestra che, dinnanzi ad una città in ginocchio, sgomita per le poltrone. È avvilente confrontarsi con chi si rifiuta di ascoltare i bisogni della gente e l’agonia di tantissime famiglie in difficoltà. Non accogliere la richiesta del Pd di ridurre il ticket mensa è l’ennesima manifestazione dell’arroganza e della strafottenza di chi non vive tra la gente. Non volere rinunciare neppure ad una parte dell’indennità per destinare la stessa al servizio di refezione scolastica al fine di dare un messaggio di solidarietà alle famiglie ispicesi significa non avere rispetto per chi è in difficoltà. Non c’è dubbio che l’armata brancaleone non è in grado di governare la città. L’unico fine perseguito è il potere. Lo dimostra il colpo sferrato, durante l’assemblea cittadina, alla tenuta politica della maggioranza di centrodestra: il sindaco Rustico ha subito le critiche dei consiglieri comunali della sua stessa lista».
EVA BRUGALETTA