E’ stato presentato questa mattina nella Sala degli Stemmi della Provincia di Siracusa l’ultimo lavoro del cantautore siciliano Carmelo Salemi dal titolo: “Carmelo Salemi &Tarabbalà – Le danze di Syraka”.
Alla conferenza stampa ha partecipato l’assessore provinciale alle politiche Niky Paci.
Quattordici brani che racchiudono uno spaccato della terra di Sicilia, in particolare della storia di un territorio carico di tradizioni, di usi e costumi.
I brani di Salemi musicati con il virtuoso uso del friscalettu riportano alla luce le tradizioni dei pastori siciliani e dei contadini che a calar del sole, per trascorrere le serate fredde attorno al braciere, suonavano e ritmavano canzoni della terra. Così Carmelo Salemi ha voluto riproporre in questo ultimo CD brani che testimoniano atmosfere di vita contadina.
“I giovani della nostra provincia si adoperano per la riscoperta delle nostre tradizioni – ha detto l’assessore Niky Paci – e l’impegno e il lavoro di Salemi testimoniano questo impegno. Il cd e i brani in esso contenuti trasmettano valori essenziali della tradizione culturale di un territorio che sono rappresentanti dal suono del friscalettu. Brani che evocano l’altura delle nostre campagne iblee. E’ un artista al quale siamo molto vicini per la qualità artistica e lo stile personale – ha aggiunto – con questo lavoro raggiunge livelli di perfezione”.
Carmelo Salemi, musicista,autore e polistrumentista, è stato considerato dalla critica come un interprete di rilievo del flauto a becco di canna (in siciliano “Friscalettu”, appunto). Da anni porta avanti un progetto di valorizzazione e rivalutazione di questo antico strumento considerato in passato di serie “B” e di scarsa importanza musicale. Carmelo Salemi realizza spettacoli in cui il friscalettu è sempre presente, inserito in una ricca miscela sonora impregnata di sperimentazioni strumentali, vocali e ritmiche, che portano l’ascoltatore in una dimensione magica.
“Il suono di questo strumento nasce dalla terra – ha detto Carmelo Salemi – producendo una vibrazione arcaica. Un soffio che arriva da lontano, da 3000 anni vibra dentro la valle di Pantalica, luogo in cui sono nati miti e leggende legate all’uso di questo strumento. Un suono fatto di pietra e di vento, di melodie che emergono dal suolo, fra ginestre in fiore e sciami di api. Carmelo Salemi crea la sua musica raccogliendo la canna, che madre natura gli dona, per costruire e dare vita al suo strumento. I buchi di questo flauto sono il passaggio per entrare in un mondo interiore fatto di semplicità e di un’identità autentica”.