I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Noto in collaborazione con i militari della Stazione di Rosolini questa mattina hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di:
- Conte Giuseppe, 22enne di Rosolini, in attesa occupazione, positivo in banca dati per reati contro il patrimonio;
- Montoneri Gianpaolo, 23enne di Rosolini, in attesa occupazione;
- Micieli Corrado, 20enne di Rosolini, bracciante agricolo.
L’indagine che ha condotto i militari all’individuazione dei componenti della banda di giovani malviventi è iniziata nei primi giorni dello scorso Dicembre quando, in maniera indipendente, entrambi i Reparti avevano acquisito una serie di elementi sul loro presunto coinvolgimento in alcuni furti in abitazioni, scippi e rapine commessi in Noto e Rosolini.
Le attività investigative, apparse subito strettamente connesse, hanno permesso di raccogliere una serie di fonti di prova in merito a due furti in abitazione commessi in Rosolini, per i quali i Carabinieri riuscivano a recuperare interamente le refurtiva durante le perquisizioni, e per un furto con strappo e due rapine commesse in Noto a danno di alcune prostitute.
La banda di giovani aveva scelto come vittime preferite alcune giovani ragazze , di nazionalità romena, che per la “tipologia” del lavoro svolto, gli orari e le località si prestavano agevolmente alle loro angherie. Le rapine, succedutesi con ritmi frequenti, fruttavano ai malviventi in ogni occasione alcune centinaia di euro. Gli arrestati tuttavia non avevano probabilmente previsto che le donne si recassero presso la Stazione Carabinieri a denunciare tutti i fatti accaduti consentendo ai militari di acquisire preziosi elementi che approfonditi e sviluppati consentivano di richiedere alla Procura della Repubblica di Siracusa l’emissione delle misure di custodia cautelare eseguite nella mattinata.
Gli arrestati sono stati accompagnati presso il carcere di Siracusa ad eccezione del Miceli che, in ragione di un coinvolgimento parziale nei fatti, veniva accompagnato agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.
Capitano Gennaro Micillo