Eva Brugaletta –
È morto il muratore ispicese precipitato da un’impalcatura venti giorni fa, esalando l’ultimo respiro nelle prime ore di ieri. Carmelo Avola, 63 anni, ha lottato strenuamente contro la morte, ma una complicazione probabilmente renale ha fatto precipitare il già grave quadro clinico e per i sanitari dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove l’uomo si trovava ricoverato ormai da tre settimane, non è rimasto altro che costatarne il decesso. La salma sarà probabilmente restituita oggi alla famiglia, sfiancata dai giorni di degenza ospedaliera del congiunto e, ora, completamente distrutta dal dolore di una morte ingiusta.
L’incidente s’è consumato a mezzogiorno: Avola perde l’equilibrio e rovina a terra a pancia in giù, privo di sensi. È stato quasi sicuramente vittima di un malore, cadendo malamente dall’impalcatura che lo sorreggeva, mentre intonacava un edificio in corso Vittorio Emanuele.
L’altezza dalla quale è precipitato sembra infatti non giustificare i traumi che la caduta ha provocato alla vittima. Piuttosto, è parso proprio il modo come è caduto che ha cagionato la gravità delle condizioni di salute di Avola.
In un primo momento, l’uomo è stato trasportato all’ospedale Maggiore di Modica. Ma è rimasto poco, la gravità dei traumi hanno reso necessario il trasferimento, in elisoccorso, al Cannizzaro di Catania. I medici hanno infatti riscontrato una frattura cranio – facciale, che ha provocato un’emorragia interna, rendendo critico il quadro clinico del paziente.
I carabinieri sono stati i primi ad intervenire sul luogo dell’incidente. Hanno coordinato i primi soccorsi, aiutando in ogni modo possibile il ferito. E, subito dopo i parenti, hanno appreso dell’infausto destino toccato ad Avola. Una tragica morte che ha veramente scosso tutta la cittadinanza.